La direzione investigativa antimafia ha eseguito il provvedimento a carico del 63enne, già condannato per associazione mafiosa. Sigilli anche alle aziende con cui si è imposto nel ciclo della plastica
Vittoria, confisca da 5 milioni per Giacomo Consalvo Gli imballaggi al mercato e i rapporti con Titta Puccio
Un impero economico costruito grazie all’imposizione delle sue aziende nel ciclo della plastica al mercato di Vittoria. È con questa accusa che la Direzione investigativa antimafia di Catania ha eseguito stamattina un provvedimento di confisca nei confronti di Giacomo Consalvo, 63 anni, a capo del nucleo familiare contiguo al clan stiddaro Dominante. Oggetto della confisca, a quasi tre anni di distanza dal sequestro, sono tre aziende (la G.k. Plast, la New Pack e la soc. Coop Multipack) appartamenti con annessi posti auto e terreni agricoli a Vittoria, autoveicoli e motocicli, nonché numerose disponibilità bancarie e finanziarie, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro (il sequestro iniziale ammontava a 7 milioni).
Consalvo è già stato condannato per associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, omicidio ed altro. Nel settembre del 2015 fu arrestato insieme ai figli Giovanni (38 anni) e Michael Consalvo (29) nell’operazione denominata Box. Avrebbero mantenuto il monopolio nella vendita dei materiali di imballaggio di frutta e verdura di passaggio nel mercato di Vittoria. Un guadagno stimato dalla polizia in svariate migliaia di euro al mese. Per i commercianti locali sarebbe stato impossibile rivolgersi fuori dai confini del Comune. «Ca sulu io pozzu aviri i casci», diceva Giacomo Consalvo ignaro di essere ascoltato dalle forze dell’ordine. Due mesi dopo scattò il sequestro di beni.
Più recentemente, a fine 2017, Giacomo Consalvo è stato coinvolto nell’inchiesta Ghost Trash (rifiuti fantasma) della Dda di Catania, che ha chiuso il cerchio sul ciclo della plastica attorno al mercato di Vittoria, facendo emergere l’ingerenza della mafia non solo nell’imposizione degli imballaggi, ma anche nel successivo smaltimento. In quell’occasione gli inquirenti hanno ricostruito come Consalvo avesse un rapporto strettissimo e subordinato a Giombattista Puccio, detto Titta, ritenuto vertice del clan Dominante-Carbonaro. Sarebbe stato lui, infatti, a dare il consenso affinché i Consalvo entrassero nel mercato degli imballaggi con le loro aziende.