Nel disegno di legge di stabilità regionale, approvato dalla giunta Musumeci, era stato inserito l'articolo 6 che destinato a progetti sperimentali di integrazione tariffaria tra i servizi urbani, ma è stato accantonato
Addio al biglietto unico integrato per il trasporto locale Norma bocciata all’Ars, M5s: «Copertura insufficiente»
Fumata nera ieri all’Ars per il biglietto unico integrato destinato al trasporto locale. Nel corso della discussione a Sala d’Ercole, infatti, l’articolo 6 della Finanziaria è stato accantonato: la maggioranza è andata sotto, 34 voti favorevoli e 33 contrari, con l’approvazione di un emendamento soppressivo di tutto l’articolo, presentato dai deputati del M5s Giancarlo Cancelleri e Valentina Zafarana. Nel disegno di legge di stabilità regionale per il 2018, approvato dalla giunta Musumeci, era stato inserito il biglietto unico per il trasporto locale che prevedeva progetti sperimentali di integrazione tariffaria tra i servizi urbani delle tre Città metropolitane, Catania, Messina e il capoluogo siciliano, e quelli ferroviari regionali.
Più nel dettaglio, il governo regionale aveva previsto lo stanziamento di fondi nel Dpef regionale 2018 per ripristinare il documento di viaggio unico tra Trenitalia e le aziende di trasporto pubblico locali. «Con questo articolo il governo sta attuando il suo obiettivo di creare una sinergia nei trasporti – aveva detto in aula l’assessore alle Infrastruttura Marco Falcone – Questa norma creerà un’innovazione nei trasporti e darà grande vantaggi non solo ai viaggiatori ma anche alle aziende».
Nei mesi scorsi, anche il Consiglio comunale di Palermo si era mosso con una raccolta firme e interrogazioni al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti chiedendo di rispristinare il biglietto unico Amat-Trenitalia, da parte del capogruppo del Partito democratico Dario Chinnici. Una svolta importante «per il rilancio del trasporto pubblico dell’intera città di Palermo soprattutto in vista della riapertura della linea per l’aeroporto Falcone e Borsellino assieme alla contestuale apertura di nuove stazioni sul territorio». Il disegno di legge, tuttavia, ieri non ha superato il vaglio dell’Assemblea. A non convincere l’opposizione la copertura finanziaria del disegno di legge giudicata esigua dai deputati pentastellati.
Per Nunzio Di Paola, deputato dei 5Stelle all’Ars, «in commissione questo articolo aveva cifre diverse, e si diceva alle aziende che se avessero avuto delle perdite, le avrebbe coperte la Regione. Ad oggi però, la copertura non sembra possa essere sufficiente, allora meglio non prevedere questa norma». «Nessuno è contrario al biglietto integrato – ha aggiunto Giancarlo Cancelleri – è vero però che se mettiamo 84mila euro si tratta solo di una norma manifesto, uno spot elettorale che poi non ci concretizza».