Da Catania alla Scuola di alta cucina di Marchesi «Così sono stato sommerso da proposte di lavoro»

«Ho pubblicato un annuncio su un portale di lavoro online e dopo poche ore sono stato sommerso da telefonate e proposte». Sono in pochi, tra i giovani italiani, a poter raccontare un’esperienza simile. Spesso non bastano un percorso di studi concluso brillantemente, tirocini, master e stage. Altre volte è sufficiente seguire una passione, come ha fatto Sebastiano Strano, 23enne catanese neodiplomato nella Scuola internazionale di cucina italiana Alma. La scuola ha sede a Colorno, a pochi chilometri da Parma, ed è stata istituita, e diretta fino al 2017, da Gualtiero Marchesi, ritenuto il fondatore della nuova cucina italiana e considerato da molti lo chef italiano più noto nel mondo.

Tra gli 86 studenti che quest’anno si sono diplomati nelle sue cucine c’è anche Sebastiano, ex studente di Economia che da autodidatta dei fornelli ha deciso di prendere lezioni dai più grandi cuochi italiani. «Quello che studiavo non mi appassionava – racconta Strano -. Avevo quasi finito i miei studi in Economia, ma mi accompagnava il timore che al termine del percorso non avrei trovato un lavoro, come succede a tanti miei coetanei». Sebastiano decide, quindi, di lasciare la Sicilia e dopo un corso base di cucina, viene ammesso al corso superiore della scuola Alma. «Il corso era diviso in lezioni teoriche e lezioni pratiche – spiega il neodiplomato cuoco -. In un primo momento ho imparato a lavorare con le materie prime, poi ho studiato le procedure fondamentali e la metodologia della cucina». Di quelle lezioni il ragazzo racconta di aver portato con sé importanti esperienze umane e le competenze trasmesse dai più grandi professionisti. «Non saprei indicare tra gli chef chi per me ha rappresentato un modello, il livello era altissimo».

Al termine del corso, i giovani hanno conseguito un diploma che quest’anno per la prima volta ha ottenuto una certificazione dalla Regione Emilia Romagna e che adesso potrà essere riconosciuto in tutti i paesi dell’Unione europea. Sebastiano oggi lavora in un ristorante di Roma, dove, a poche settimane dal suo ingresso, è diventato direttore della cucina. «Sono molto soddisfatto perché vedo che il mio lavoro è apprezzato e ho già delle responsabilità – commenta -. Ai miei coetanei consiglio di seguire le proprie passioni e trasformale nel loro lavoro». Il giovane catanese ha appena iniziato la sua carriera in cucina e dice di voler restare a Roma per un po’, per studiare i capisaldi della cucina laziale. «Per me cucinare vuol dire stare bene, perché faccio quello che amo, e far star bene le persone che assaggiano i miei piatti», spiega Strano. «Ho imparato che in cucina ci vuole umiltà – conclude Sebastiano -. Molte persone si ritengono grandi chef solo perché guardano le competizioni tra i fornelli nei reality in tv, ma ho capito che cucinare richiede grande studio e la voglia di migliorare ogni giorno».


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