«Chi sono gli altri assassini di Aldo»: a chiederselo in un lungo post sono i familiari e amici di Aldo Naro, il giovane medico ucciso nel 2015 in un discoteca palermitana. Contestata la condanna a uno solo degli aggressori: «Perché questo fondamentale aspetto della vicenda non è stato approfondito?»
Ucciso in discoteca, pubblicate su Fb foto dell’autopsia Il padre: «È evidente che non è stata una sola persona»
«Chi sono gli altri assassini di Aldo?». A chiederselo sono i parenti e gli amici di Aldo Naro, il giovane medico ucciso il 14 febbraio 2015 nella discoteca Goa. In un lungo post sulle pagine Facebook Io sono Aldo Naro e Giustizia per Aldo Naro viene così contestato la conclusione delle indagini che hanno portato alla condanna a dieci anni di reclusione di Andrea Balsano, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni e faceva il buttafuori nel locale. La condanna per il ragazzo è arrivata dopo la sua ammissione di aver sferrato il calcio che ha ucciso il giovane medico.
Una decisione, quella dei giudici a seguito delle indagini della procura, che non è andata giù a chi Naro voleva bene e continua a volergliene, che hanno elencato nel post la lunghissima serie di lesioni ritrovate sul cadavere. «Davvero un solo calcio sferrato da un unico soggetto – si domandano – ad una persona che si trova a terra può provocare tutte le lesioni descritte? Se così non fosse, chi ha provocato tutte le altre? E pertanto, chi sono gli altri assassini di Aldo? Perché questo fondamentale aspetto della vicenda non è stato approfondito? Le immagini che si mostrano possono dare un idea ancora più chiara dell’assurdità delle tesi di chi ha indagato. Per altro, mancano, perché non fatte nel corso dell’autopsia, le foto del ventre, dei genitali e della parte frontale e interna delle cosce della vittima. Inspiegabilmente, non è stato effettuato alcun esame radiologico, e nessuna tac a parte quella del cranio».
Anche Rosario Naro, colonello dei carabinieri e padre di Aldo, esce dal riserbo che finora ha mantenuto sulla vicenda. «Noi familiari non possiamo accettare la conclusione delle indagini che ha portato alla condanna di un 17enne, unico responsabile che ha ucciso mio figlio con un calcio – dice -. È evidente come dimostrano le foto che Aldo è stato ucciso non solo da una persona. Abbiamo appena iniziato e mostreremo tutte le incongruenze o le discrasie tra le indagini e quanto mostrano quelle foto». Per i giudici del Tribunale dei minori che hanno condannato Balsano in primo grado, sarebbe stato un «calcio violentissimo» alla nuca a provocare la morte di Aldo Naro. Il giovane avrebbe agito «a tutti i costi per sfogare la sua aggressività e imporre la propria forza, in qualità di vigilante-buttafuori». Mentre i genitori della vittima continuano a invocare giustizia.