Vetro rotto al centro accoglienza senza tetto «Voglio credere che si tratti di una bravata»

Una finestra rotta, transenne, filo biancorosso. Brutto ritrovamento lo scorso fine settimana per gli operatori che lavorano nel dormitorio per senza casa aperto di recente in via Messina Marine. Un atto spregevole, che tuttavia non viene preso con troppa apprensione da parte dei volontari e di tutte quelle persone che lavorano e frequentano il centro. «L’operatore che doveva montare in turno per l’accoglienza alle 18.30 – spiega Marco Guttilla, direttore del dormitorio – si è recato in struttura attorno alle 17 e ha trovato una transenna in metallo davanti all’ingresso principale, del nastro bianco e rosso e segnaletica da cantiere dentro una finestra e la porta d’ingresso con il vetro rotto, probabilmente colpita con qualche oggetto». 

«Abbiamo già sporto denuncia – continua – ma non dobbiamo necessariamente vedere questo come un atto minatorio, potrebbe essersi trattato soltanto di un atto vandalico, anche perché ci è già capitato di trovare pezzi di mobili nel giardino». L’ottimismo continua a guidare l’azione di Guttilla e dei suoi, fermamente intenzionati a proseguire nel loro lavoro per i tanti ospiti che la struttura accoglie ogni notte e che rispettano il regolamento imposto.

Bando dunque alle ipotesi più ardite, anche se non è la prima volta che il centro incontra delle sacche di resistenza. «È vero che all’inizio abbiamo avuto un gruppo di estrema destra che esponeva dei cartelloni interrogandosi se fosse una struttura di accoglienza per senza tetto o per migranti – conclude Guttilla – Mi viene anche da pensare che potrebbe anche essere stato qualcuno che non avendo accoglienza nel dormitorio, magari perché ubriaco, possa avere pensato a un gesto di questo tipo, le chiavi di lettura possono essere diverse. Ma voglio pensare che si tratti di una ragazzata».


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