Scenario Pubblico ha messo all’asta alcune foto d’autore L’esperimento finanzierà borsa di studio per un ballerino

Non ci sono banditori o ricchi offerenti ad Asta la danza, ma i venticinque giovani ballerini che frequentano il corso MoDem 2017/18 che, dal palco dove solitamente si esibiscono, sono riusciti a vendere agli spettatori di Scenario Pubblico sette foto d’autore che, in questi anni, hanno impreziosito il foyer del teatro.

L’obiettivo di questa particolare vendita è quello di sostenere la danza giovane. In particolare, il ricavato della serata – che è stato di 600 euro – andrà a finanziare una borsa di studio per un giovane danzatore di Scenario Pubblico per frequentare un percorso intensivo per professionisti o semi professionisti. All’asta riproduzioni su pannello cartonato che appartengono a due differenti progetti fotografici. Alcuni vengono da I killed my dinner with karate, una serie di fotografie scattate nel 2010 della fotografa tedesca Franziska Strauss, che ha ritratto giovani danzatrici tra New York, Berlino e il Massachusetts.

«Sono contento di poter aiutare questi ragazzi – commenta a MeriodioNews il coreografo Giuseppe Muscarello, che ha messo a disposizione alcune fotografie di cui è lui stesso il soggetto – e onorato del fatto che, per un’intera stagione, siano state esposte qui le mie opere del progetto del 2015 Io sono mia madre, da cui ho ricavato anche uno spettacolo teatrale e un libro».

Il direttore della Compagnia Zappalà, Roberto Zappalà spiega che «ogni anno ospitiamo molte mostre, ognuna delle quali comprende una decina di quadri e, negli anni, ne abbiamo raccolti veramente tanti. Da qui è nata l’idea di fare l’esperimento di condividerli con il nostro pubblico e i nostri abbonati attraverso un’asta, in modo che possano anche conoscere da vicino i ragazzi di MoDem a cui è destinata la raccolta fondi». Ballerini e ballerine, per l’occasione, non solo si esibiscono ma diventano dei veri e propri banditori d’asta

Come la catanese Marta Greco, 27 anni, da tre frequentatrice del corso di danza contemporanea. «Ci stiamo mettendo in gioco perché per noi ballerini semi professionisti è molto difficile autofinanziarsi», racconta a MeridioNews mentre i colleghi riscaldano i muscoli e ripassano le poesie da recitare circondati dalle opere d’arte. «Quando finiamo l’accademia, non siamo ancora dei veri e propri lavoratori e cerchiamo un po’ di supporto per continuare la nostra formazione anche attraverso questi tipi di master, che possono aprirci qualche porta per il futuro».

Insieme agli altri allievi, Marta racconta le fotografie all’asta in italiano, spagnolo, francese, danese e brasiliano. Ma lo fa soprattutto sfruttando il linguaggio universale della danza, del corpo, dei movimenti improvvisati che partono dal cuore e dalla pancia. «Così ci facciamo anche conoscere meglio dal nostro pubblico, perché molti non conoscono questo corso e non possono immaginare quanti ragazzi vengano proprio qui, a Catania, per studiare».


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