Familiari, amici e compagni di Emiliano Puleo - il giovane fermato lo scorso 10 luglio dopo il G20 tedesco - continuano la mobilitazione. Venerdì 28 la madre incontrerà il figlio, ancora detenuto nel carcere di Billwerder
Da Partinico l’appello per i sei arrestati ad Amburgo Anche Vauro tra i firmatari, oltre mille le adesioni
«A più di una settimana dai fatti di Amburgo, ancora oggi sei ragazzi italiani sono trattenuti nelle carceri tedesche come criminali, vessati dall’atteggiamento ostruzionistico delle autorità tedesche che provano ad ostacolare in tutti i modi il lavoro degli avvocati della difesa». Comincia così l’appello che sta girando online e che è stato voluto dai familiari, gli amici e i compagni di Emiliano Puleo: il trentenne comunista di Partinico lo scorso 10 luglio è stato fermato dopo il G20 che si è tenuto nella città tedesca. E mentre si intensificano gli sforzi diplomatici, le dichiarazioni e le manifestazioni di solidarietà, Emiliano Puleo – insieme a Riccardo Lupano, i catanesi Orazio Sciuto e Alessandro Rapisarda, Maria Rocco e Fabio Vettorel – rimangono detenuti ad oltre due settimane dalla fine del vertice che ha visto riunirsi i potenti del mondo. Con una tra le contestazioni più imponenti ed efficaci viste nel corso degli anni.
«Per la prima volta, infatti, scendeva in piazza – prosegue l’appello – in modo organizzato e nel cuore economico dell’Europa il dissenso contro le politiche neoliberiste imposte dalla Troika; non è un caso che la polizia tedesca si sia accanita proprio contro quei compagni provenienti dai paesi che più hanno subito e pagato le conseguenze della crisi economica. Temiamo che attraverso questa scelta repressiva, la Germania e tutta l’Unione Europea voglia mandare un messaggio intimidatorio a quanti dissentono dalle sue politiche di austerità, dalle riforme strutturali imposte ai paesi membri che in questi anni hanno solo creato povertà, disoccupazione e precarietà. Da questo punto di vista il fallimento del vertice internazionale di Amburgo ha confermato in pieno la totale insufficienza delle politiche economiche imposte dalla attuale governance, creando una insanabile frattura tra i popoli europei e chi li governa».
Finora sono state oltre mille le firme di adesione in tutta Italia, a cui si può partecipare inviando una mail al gruppo di Rifondazione Comunista di Partinico (prcpartinico@libero.it). Tra i solidali anche Haidi Gaggio Giuliani, la madre di Carlo Giuliani ucciso al G8 di Genova nel 2001, il vignettista Vauro (che ha dedicato anche un disegno apposito), l’europarlamentare Eleonora Forenza, anche lei trattenuta in un primo momento dalla polizia tedesca e alla quale era stato confiscato il tesserino. Intanto venerdì 28 luglio, in attesa di un nuovo ricorso che gli avvocati della difesa stanno presentando, la madre di Emiliano e la segretaria del circolo Valentina Speciale potranno finalmente incontrare il giovane palermitano nel carcere tedesco di Billwerder.