Nella città messinese il nuovo impianto di illuminazione è stato realizzato dalla sinergia tra il dipartimento regionale dei Beni culturali e due privati che hanno finanziato l'operazione. Ma ammirare lo spettacolo in estate sarà difficile visto che il teatro è quasi sempre occupato per gli spettacoli. Guarda le foto
Valle dei Templi e teatro di Taormina aperti di notte «Grazie a nuove luci, risparmi fino all’80 per cento»
Il teatro antico di Taormina illuminato con un nuovo impianto a Led e visitabile, da luglio, anche dopo il tramonto, fino a notte. Almeno nelle pochissime sere in cui rimane libero dai concerti. «Dobbiamo ancora programmare bene gli orari e lo faremo confrontandoci con le guide e con il territorio, ma per noi è una grande opportunità», spiega Vera Greco, direttrice del Parco Giardini di Naxos. Il teatro di Taormina è, da anni, il primo sito siciliano per numero di visitatori. E con la possibilità di allungare l’orario di apertura mira a far crescere ancora di più gli incassi. Stesso obiettivo dall’altra parte dell’Isola, alla Valle dei Templi che, dal prossimo 15 luglio, resterà aperta per le visite serali nei giorni feriali e notturne nei prefestivi e festivi.
La realizzazione del nuovo impianto a Led a Taormina è stata possibile grazie alla sinergia tra il dipartimento dei Beni culturali della Regione e due privati: il Gruppo Metaenergia, che ha finanziato e gestito tutta la fase progettuale, e iGuzzini Illuminazione, azienda scelta come fornitore per le soluzioni di illuminazione. «Il progetto – spiega l’ingegnere Roberto Sannasardo, del dipartimento dei Beni Culturali – si inserisce all’interno di una strategia più ampia della Regione volta non solo ad adempiere agli obblighi di legge, ma anche e soprattutto a promuovere il tema del risparmio e dell’efficientamento energetico nel settore dei beni culturali della Regione Sicilia, come già attuato con le medesime procedure con il relamping led della Valle dei Templi di Agrigento».
Secondo le stime, la nuova illuminazione dovrebbe far risparmiare fino all’80 per cento sulle spese per la corrente elettrica rispetto al vecchio impianto. «All’interno del teatro – si legge nella nota del dipartimento – sono stati selezionati apparecchi d’illuminazione di minimo ingombro visivo, a temperatura di colore calda e ottima resa cromatica, che hanno permesso di esaltare le peculiarità architettonico-paesaggistiche di uno dei luoghi più affascinanti della storia antica».
L’architetto Greco ricorda come «l’architettura sia inscindibilmente legata alla luce: ecco perché il progetto, oltre a soddisfare i requisiti illuminotecnici ed energetici, acquista un valore aggiunto che è quello di sottolineare gli elementi architettonici e archeologici, come ad esempio i reperti che si trovano sui percorsi nella summa cavea, che vengono adesso percepiti come componenti significative del monumento, arricchendo l’esperienza con un aspetto didattico ma, al contempo, emozionale».
Non sarà però facile ammirare questo spettacolo nei mesi estivi, perché si contano sulle dita di una mano le sere in cui al teatro non ci sono spettacoli. «Dall’1 al 15 luglio siamo occupati – spiega Greco – quindi la prossima settimana comunicheremo sul sito i giorni in cui apriremo ai visitatori dopo il tramonto. Gli orari cambieranno in base alle stagioni e ai giorni, perché se in estate ha senso stare aperti fino alle 24, non lo sarà altrettanto a novembre, ma queste sono decisioni che prenderemo più avanti insieme a tutti gli attori del territorio potenzialmente coinvolti».
Si parte invece a pieno regime con le visite notturne nella Valle dei Templi. Lo ha annunciato il direttore del Parco archeologico Giuseppe Parello. «L’apertura – spiega – sarà tutti i giorni feriali dalle 19 alle 22, con uscita dall’area archeologica alle 23. Nei giorni prefestivi e festivi, l’apertura serale delle 19 consente la visita fino alle 23, con uscita dall’area archeologica alle 24.00». Per la visita serale e notturna è prevista l’esenzione dal pagamento del biglietto di ingresso, secondo quanto previsto, dalla circolare dell’assessorato regionale Beni culturali del 20 gennaio 2017.