Lo scorso 31 marzo l'arcivescovo Lorefice aveva chiesto al parroco di Romagnolo di lasciare la sua parrocchia di san Giovanni Bosco, e oggi ha emanato il decreto. Al suo posto è stato nominato don Pippo Russo
Contestava il progressismo di Bergoglio L’Arcidiocesi ha rimosso don Minutella
Alla fine l’Arcidiocesi di Palermo ha rimosso il parroco della chiesa San Giovanni Bosco a Romagnolo, don Alessandro Minutella, che voleva difendere fino alle estreme conseguenze il «magistero autentico» contro quella che lui ritiene una pericolosa deriva progressista impressa da Papa Francesco, che don Minutella chiama sempre Bergoglio, senza riconoscerne il ruolo. «Dopo un attento esame e la prudente valutazione di tutta la documentazione – si legge in una nota dell’Arcidiocesi – su sollecitazione dei preposti organismi della Santa Sede, l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, ha emanato il decreto di rimozione dall’ufficio di parroco della parrocchia San Giovanni Bosco in Palermo, del sacerdote».
È stato nominato don Pippo Russo come amministratore della parrocchia. Lo scorso 31 marzo l’arcivescovo di Palermo monsignor Corrado Lorefice aveva chiesto a don Alessandro Minutella di lasciare la sua parrocchia di san Giovanni Bosco, oggi ha emanato il decreto di rimozione. Alla fine di marzo si erano registrati contrasti con monsignor Lorefice sulla pastorale del sacerdote e soprattutto sulle sue affermazioni, anche rilanciate sui social network, di essere in contatto con la Madonna.
L’arcivescovo aveva richiamato al silenzio e all’obbedienza don Minutella, invitandolo a prendere un periodo di riposo e lasciare la parrocchia, ma il parroco aveva risposto con una messa-show, rilanciata in diretta su Facebook. Nella messa don Minutella aveva affermato: «La vera Chiesa vive il martirio, chi non obbedisce viene imbavagliato e buttato fuori». Aveva invitato tutti coloro che vogliono «difendere la dottrina della Santa Chiesa Cattolica a venire fuori e salvare Roma». Aveva parlato anche di «grande apostasia, martirio ed emarginazione». Sempre nella messa in diretta su Facebook il parroco aveva anche ipotizzato che sarebbe stato sospeso «a divinis».