Il primo cittadino di Palermo, dopo avere archiviato la riconferma a sindaco del capoluogo, guarda alle elezioni di novembre e con una lunga nota in cui tracci a grandi linee i temi che dovrebbe contenere il programma politico per guidare la Sicilia: «Immaginare un futuro pensando a chi non ha e a chi produce», dice
Regionali, Orlando lancia la lista dei territori «Superare Crocetta e pensare ai problemi»
Una «lista dei territori» per chi «considera da oltre due anni conclusa l’esperienza del governo Crocetta». Leoluca Orlando lancia il suo movimento di «civismo politico» in vista delle regionali, affidando ai social la chiamata alle armi.
«La dignità e la fatica – scrive – dell’amministrare a servizio delle comunità locali non possono e non devono più essere mortificate ulteriormente da atteggiamenti e pratiche annacatorie, che hanno fatto parlare in Sicilia di uno stato di calamità istituzionale. È dai territori, a partire anche da Palermo, che occorre prendere le mosse con quello che viene definito civismo politico, del tutto alternativo a movimenti tanto ribelli quanto inconcludenti e incapaci di amministrare e del tutto alternativo a logiche di apparato che simulano protagonismo con litigi continui ed inconcludenti».
Secondo Orlando, insomma, chi da tempo ha ritenuta archiviata l’esperienza dell’attuale governatore ha il dovere e il diritto «di immaginare un futuro diverso e migliore per i siciliani e per la Sicilia, a partire non da alchimie politichesi ma a partire dai problemi reali, come ogni giorno sono chiamati nei territori a fare amministratori locali e sindaci». Il primo cittadino di Palermo naturalmente non perde occasione per puntare il dito contro il ruolo di Confindustria Sicilia nell’esperienza di governo: «Un programma regionale chiaro – sottolinea ancora – deve prevedere pregiudizialmente la fine del soffocante e improprio ruolo politico di governo da parte di un mondo cosiddetto confindustriale siciliano che si ostina a voler comandare, certamente impropriamente e troppo spesso illegalmente, e che nelle ultime elezioni comunali a Palermo – ha sottolineato il primo cittadino – è stato direttamente impegnato con un suo vertice candidato in una delle coalizioni sconfitte dagli elettori».
Il neo-rieletto immagina un programma in cui l’attenzione va «a chi non ha e a chi produce» specialmente in tema di lavoro, salute e casa. Ma anche «attenzione a chi produce lavoro, cultura, arte per sé e per gli altri». Nella lunga nota di Orlando si fa poi riferimento al tema dell’acqua pubblica, tema considerato «diritto inalienabile e non mercificabile da parte di intrallazzisti, a volte mascherati da gruppi finanziari anche multinazionali». Quello a cui pensa Orlando è un programma dove «prevedere la realizzazione di un ciclo dei rifiuti basato su un Piano regionale con impiantistica pubblica adeguata, che sottragga l’intero sistema a logiche ricattatorie e parassitarie di alcune realtà private oligopolistiche e a volte, per vasti territori, anche monopoliste».
Non manca in chiusura il riferimento alle ultime amministrative nel capoluogo: «La capacità di affrontare e risolvere quotidianamente problemi dei cittadini e di promuovere la crescita culturale ed economica in coerenza con una visione che ponga al centro la persona umana: questa è politica. Questo e non altro – conclude – credo serva alla Sicilia».