Due giorni fa il patron friulano ha lanciato un ultimatum. In giornata si attende l’offerta, altrimenti l’affare rischia di saltare. Con l’italo-americano quasi certi gli arrivi di Carli come ds e Oddo in panchina. L'iscrizione al campionato non dovrebbe essere un problema, ma la priorità al momento resta quella di chiudere la trattativa
Palermo, giornata decisiva per le sorti della società Zamparini aspetta Baccaglini, sarà fumata bianca?
Il giorno della verità è arrivato. Dopo una lunga ed estenuante trattativa, oggi dovrebbe essere la giornata giusta per il closing, con conseguente passaggio di proprietà del Palermo da Zamparini a Baccaglini. L’italo-americano (con i suoi soci) acquisirà il cento per cento delle quote societarie per una cifra che si aggira intorno ai quaranta milioni di euro. Dopodiché, l’intenzione è quella di costruire una squadra che possa puntare direttamente al ritorno in serie A. C’è anche e soprattutto la volontà di investire circa duecento milioni di euro per la realizzazione dei progetti di stadio e centro sportivo, ma qui bisognerà anche fare i conti con le lungaggini burocratiche delle amministrazioni.
Prima di tutto, però, bisogna chiudere. Due giorni fa Zamparini è stato chiaro, lanciando una sorta di ultimatum attraverso il sito ufficiale: non c’è più tempo e il friulano non intende aspettare oltre. E se da Londra e dalle banche inglesi filtra ottimismo e si parla di offerta imminente, c’è comunque il timore che l’affare rischi di saltare. A questo punto le possibilità sono due. La prima vede il Palermo nelle mani del nuovo proprietario, che ha già un accordo con Marcello Carli per il ruolo di direttore sportivo e sta sondando sempre più concretamente la pista Massimo Oddo per la panchina.
La seconda, e sarebbe una sciagura per quanti auspicavano in un cambio di proprietà, vede il club ancora nelle mani di Zamparini, che si affiderebbe ancora una volta ai consigli di slavi, Foschi e Di Marzio. Per il ruolo di allenatore si parla invece di un ritorno di Iachini, che resta comunque improbabile con la mancanza di un progetto chiaro e vincente, e delle possibilità Tedino (ex Pordenone) e Castori che ha divorziato dal Carpi. In un caso o nell’altro, comunque, l’iscrizione alla serie B non dovrebbe essere in pericolo e questo sarà già un successo per coloro i quali vedevano a rischio la sopravvivenza della stessa società all’interno del panorama calcistico italiano.