Il nucleo operativo difesa del mare ha eseguito numerose attività di controllo lungo la costa orientale siciliana. Sono stati portati a termine oltre 50 controlli: oltre 20mila chili di prodotto ittico sequestrato e sanzioni amministrative di 25mila euro per i trasgressori. Interessate Acireale, Riposto e Catania
Pesce: operazione Surprise, sanzioni e sequestri La guardia Costiera vigila su costa del Catanese
Il nucleo operativo difesa del mare della guardia costiera di Catania hanno svolto, tra il 26 e il 28 aprile scorsi, una serie di attività di controllo sull’intera filiera ittica lungo la costa orientale della Sicilia. Al fine di vigilare su tutti i passaggi della filiera della pesca, dalla cattura al trasporto, dalla distribuzione alla vendita diretta ai consumatori, la guardia costiera ha impiegato oltre 100 militari, 20 mezzi terrestri e 25 unità navali. Nell’ambito dell’operazione Surprise sono stati portati a termine complessivamente oltre 50 controlli, sanzioni amministrative per 25mila euro e sequestri per un totale di circa 20mila chili di pescato.
Ad Acireale è stata elevata una sanzione amministrativa a carico di un grande distributore di prodotti ittici, che deteneva all’interno delle proprie celle frigo circa 13.600 chili di pesce congelato privo di tracciabilità. Il pesce è stato sottoposto al controllo sanitario dal servizio veterinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Acireale, che ne ha accertato la non idoneità al consumo umano: conseguentemente è stato lasciato in custodia gratuita al trasgressore in attesa dello smaltimento.
Nel territorio di Riposto è stato deferito all’autorità giudiziaria il proprietario di una società di distribuzione di pesce a causa del cattivo stato di conservazione di 7mila chili complessivi di prodotti ittici, successivamente dichiarati non commestibili e sottoposti a sequestro. A Catania, inoltre, la capitaneria di porto ha proceduto al sequestro di oltre 300 chili di spigole trasportate su un furgone isotermico, provenienti dalla Grecia ma totalmente sprovviste di tracciabilità.
Le attività di controllo sopra citate si collocano nell’ambito delle attività relative al contrasto alla pesca illegale e alla verifica del rispetto della politica comune della pesca. Oltre alle norme inerenti la tracciabilità, l’etichettatura e le taglie minime del prodotto ittico in tutti i passaggi della commercializzazione, la guardia costiera dichiara che, in previsione delle competenze assegnate dal ministero delle Politiche agricole, sono state osservate tutte le disposizioni in materia di tutela e garanzia della sicurezza alimentare del consumatore, delle risorse ittiche e dell’ambiente marino.