Il nuovo tecnico, quinto della stagione, è stato presentato in conferenza stampa. «Mi auguro che la gente dia una mano alla squadra. Salvezza? Io penso solo alla partita di domani, finora i risultati sono stati scadenti»
Palermo, Bortoluzzi è determinato «Spero che con me cambi tutto»
Quinto allenatore della stagione dopo Davide Ballardini, Roberto De Zerbi, Eugenio Corini e Diego Lopez, il nuovo tecnico del Palermo, Diego Bortoluzzi, è stato presentato quest’oggi, alla vigilia della delicata sfida contro il Bologna. Quella contro i felsinei è forse definitivamente l’ultima spiaggia per potere sperare ancora e l’ex vice di Guidolin ha chiamato a raccolta il pubblico: «Sarebbe bello che la gente potesse dare una mano alla squadra, come stiamo facendo tutti, per cercare di dare qualcosa in più. Sarebbe bello trovare un atteggiamento positivo allo stadio ma è normale che dopo un’annata del genere non si possa pretendere chissà cosa. Mi piacerebbe trovare un atteggiamento positivo, una tregua in attesa di capire cosa succede in campo». Il nuovo mister parla anche di quello che è stato l’atteggiamento della squadra nei suoi confronti: «Il primo giorno i giocatori mi guardavano come chi si chiede ‘ecco, ci risiamo’. Poi però la risposta è stata molto positiva, si sono allenati con grande applicazione e concentrazione e questo ha sorpreso in modo positivo me e il mio staff». Sta di fatto che il tecnico ha accettato di guidare una squadra alle prese con un passaggio di proprietà e attualmente senza direttore sportivo: «Non ho avuto neanche il tempo di pensarci. Ho trovato tanta disponibilità nelle persone che ho incontrato finora».
L’obiettivo, molto difficile da raggiungere, è quello della salvezza, ma Bortoluzzi predica calma: «Non penso al futuro, alla salvezza, penso solo alla partita di domani. Il mio compito è fare il meglio di quello che so fare e trasmettere le mie capacità ai giocatori. Se vedo sul campo quello che chiedo ai miei giocatori sarò contento del mio lavoro, poi ragioneremo sul futuro. Il Bologna è un avversario certamente tranquillo e con una situazione mentale molto migliore della nostra ma questo non cambia nulla: qualunque sia l’avversario, conta il nostro atteggiamento». Il tecnico vuole rompere col passato e con quelle che sono state le prestazioni della squadra finora: «Spero che con me cambi tutto. Ogni allenatore ha i suoi metodi e il suo modo di allenare. Spero che quello che io so fare sul campo e quello che posso dare possa aiutare a portare positività al gruppo e soprattutto qualche risultato positivo. Il mio contratto scade il 30 giugno di quest’anno».
Alla guida della squadra soltanto da qualche giorno, il nuovo allenatore non può avere ancora le risposte ai problemi del Palermo: «Non c’è stato ancora il tempo per raccogliere sufficienti dati fisici ma credo che certe difficoltà vengano fuori per motivi psicologici. Non credo che un atleta di serie A crolli dopo 35 minuti, 20 o 25 minuti forse potrei farli anche io. Ma perché la squadra crolli alla prima difficoltà ancora non lo so. Le risposte possono essere tante. Preferisco cercare di farmi un’idea direttamente dagli allenamenti, e gli allenamenti fin qui mi hanno dato risposte positive». Bortoluzzi ha poi provato a spiegare quello che ha fatto nei primi giorni e ciò che proverà a fare da qui in poi: «In questi primi giorni non ho potuto fare chissà quante cose. Ho cercato di intervenire in maniera soft sulla situazione attuale, che impone di lavorare un po’ su tutto ma in dosi limitate e contenute. Arrivare a metà settimana in una situazione completamente nuova non è semplice. Io stavo già seguendo il Palermo e un’idea me l’ero già fatta, poi ho cercato di prendere le informazioni che possono servire. Un po’ di tempo ci vuole, ho cercato di portare dei concetti semplici e la squadra risponde sul piano dell’attenzione».
Secondo quanto dichiarato dal tecnico, non sono esclusi cambiamenti relativi al modulo e soprattutto alla mentalità: «I risultati finora non sono stati granché ed è chiaro che qualcosa di diverso bisogna proporre. Qualcosa nella formazione la cambierò, cercherò di schierarne una che mi dia qualche risposta. Il modulo conta ma contano di più l’applicazione e la determinazione». Nelle ultime gare a difendere i pali rosanero è stato Fulignati, ma secondo alcune indiscrezioni Posavec potrebbe tornare titolare: «Sul portiere la scelta l’ho già fatta e la comunicherò in ritiro al diretto interessato. L’obiettivo sarà sempre di ottenere il massimo. Soluzioni definitive non ce ne sono, ho a disposizione 26 giocatori e farò le scelte in base a quelle che riterrò essere le migliori soluzioni in ogni partita, in ogni ruolo, in ogni posizione». Uno dei problemi maggiori di questa squadra sono le troppe reti subite, 25 nelle ultime otto gare: «Una delle prime cose che ho fatto con i difensori è stata curare le marcature. Non è una cosa che si risolve in breve ma ho cercato di intervenire subito con allenamenti mirati. Uno dei miei compiti è limare i difetti che vedo. Se ci sono leader in difesa? In tre giorni è difficile capirlo. Ci sono giocatori che hanno giocato di più ma devo ancora vedere».
Tra chi ha maggiormente deluso finora c’è anche Diamanti, colui che dovrebbe essere l’uomo più tecnico di questo Palermo: «Ho fatto calciare un po’ di punizioni e ho visto due, tre tiratori mica male, non solo Diamanti. Lui è uno di quelli che può dare qualcosa in più. Non so ancora se utilizzerò la difesa a tre o a quattro, ma so che finora i risultati sono stati comunque scadenti». Inevitabile la classica domanda “chi te lo fa fare”, ma Bortoluzzi non si tira indietro e anche qui spiega le ragioni della sua scelta: «Una sfida del genere si accetta perché ho sempre pensato, sia da giocatore che da allenatore, che la serie A non si rifiuta mai e io da giocatore l’ho solo annusata. È una bella sfida ma ho tanta voglia di fare. È anche una sfida con me stesso». Altrettanto inevitabile, infine, che si finisca a parlare di Zamparini e Baccaglini: «Zamparini ha avuto il suo ruolo perché mi conosce da 27 anni e ho lavorato con lui per 8 anni prima da giocatore e poi da allenatore. Mi ha chiesto la disponibilità e gliel’ho data. Lui però l’ho solo sentito al telefono mentre di presenza ho incontrato il presidente Baccaglini, che mi ha dato l’ufficialità. E sicuramente anche Guidolin ha avuto il suo ruolo da quello che ho letto, so che mi ha ‘raccomandato’ (ride, ndr)».