È un fenomeno che periodicamente si verifica nella Valle del Mela. Non per questo, però, i cittadini si sentono tranquilli. «Temono per l'esposizione all'azione di agenti inquinanti potenzialmente dannosi per la salute pubblica», spiega Giuseppe Maimone dell'associazione Adasc
Milazzo, odori della Raffineria dentro le case Ambientalisti: «Temiamo effetti sulla salute»
Non si arresta la scia di odori molesti nella Valle del Mela. A chiedere di capire cosa provochi queste esalazioni sono i residenti di San Filippo del Mela, principalmente quelli nella frazione di Archi, e Pace del Mela, nella contrada Passo Vela «tristemente conosciuta come il quartiere delle donne con le parrucche», afferma Peppe Maimone, presidente dell’associazione Adasc, facendo riferimento all’alto numero di casi di tumore.
Maimone ribadisce la necessità di avviare ispezioni straordinarie e urgenti all’interno delle industrie. «Oggi il centro cittadino di Milazzo è stato investito da un persistente odore presumibilmente di origine petrolifera», dice Maimone che più volte in passato ha chiesto controlli approfonditi per venire a capo del problema. Anche perché «questa situazione crea un grave pregiudizio per la salute pubblica, soprattutto per la popolazione più a rischio».
Decine le segnalazioni di cittadini. «Temono per l’esposizione all’azione di agenti inquinanti potenzialmente dannosi per la salute pubblica e per la presenza di una maggiore incidenza di patologie ambientali», sottolinea. L’associazione suggerisce l’istituzione di un tavolo per dare risposte concrete al territorio con la presenza della prefettura di Messina, dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente, Arpa, Città Metropolitana di Messina, Asp, Capitaneria di Porto, amministrazioni comunali e associazioni ambientaliste. «Ci rivolgeremo alla magistratura per fare luce su questi episodi che si verificano con allarmante periodicità».
Il sindaco di Milazzo, Giovanni Formica, ha allertato la prefettura di Messina e l’Arpa, dalla quale il Comune mamertino attende il «campionatore», uno strumento che consente di raccogliere e analizzare in tempo reale le cosiddette emissioni fuggitive che potrebbero essere la causa di questi odori molesti. I sospetti dei residenti e delle associazione ambientaliste sono concentrati sulle petroliere che si trovano all’interno della rada. Soprattutto quando le imbarcazioni sono impegnate nelle operazioni di carico e scarico ai pontili della raffineria. «Gli odori si avvertono maggiormente quando soffia il vento verso Capo Milazzo – conlude Maiomone -. Questo non vuole dire che non siano presenti quando la popolazione non li avverte».