I carabinieri hanno individuato quello che ritengono essere il posto dove l'uomo ha vissuto nel corso della sua latitanza. Un uomo di 53 anni originario di Partinico, il proprietario dell’immobile in cui si nascondeva il ricercato, è stato denunciato in stato di libertà con l’accusa di favoreggiamento
Cattura Vitale, scoperto a Borgetto il vero covo «Casolare posto sicuro per incontrare la moglie»
Dopo averlo catturato, in un casolare nelle campagne tra Montelepre e Giardinello, i carabinieri si sono resi conto di non trovarsi nel nascondiglio usato da Giovanni Vitale per la sua latitanza. Dopo un primo sopralluogo ieri sera i carabinieri hanno individuato il covo dove il Panda, ritenuto affiliato alla locale famiglia mafiosa di Resuttana, ha fatto perdere le proprie tracce negli ultimi mesi.
La sua fuga è finita intorno a mezzogiorno del 24 gennaio, dopo che da giorni i carabinieri osservavano gli spostamenti della moglie. Il casolare dove l’uomo è stato catturato – hanno riferito i militari dell’Arma – era un posto ritenuto sicuro dove poter incontrare la moglie. Ieri in tarda serata è stato individuato invece quello che viene ritenuto il vero covo del ricercato: un’abitazione a Borgetto, Comune distante una trentina di chilometri da Palermo.
Il proprietario dell’immobile che ospitava Vitale, un uomo di 53 anni, originario di Partinico, anche lui volto noto alle forze dell’ordine, è stato denunciato in stato di libertà con l’accusa di favoreggiamento. All’interno dell’appartamento i carabinieri hanno trovato e sequestrato dei documenti: una carta d’identità e una patente di guida con la foto di Giovanni Vitale, ma intestati a un’altra persona. Un elemento sul quale gli investigatori stanno effettuando delle ulteriori indagini.