L'inchiesta parte dalle accuse di combine mosse a carico di Marco Cecchinato e Riccardo Accardi. Eseguiti diversi decreti di perquisizione locale, informatica e sequestri. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Dario Scaletta e Francesca Dessì
Frode sportiva negli incontri di tennis Un’indagine coinvolge atleti palermitani
Sarebbero coinvolti anche alcuni tennisti palermitani nella frode sportiva ipotizzata dalla Procura del capoluogo, che ha portato stamattina all’esecuzione di diversi decreti di perquisizione locale, informatica e di sequestro. Alle persone indagate è stata comunicata l’informazione di garanzia. Il reato ipotizzato è, appunto, quello di frode sportiva relativamente a incontri tennistici disputati in Italia e all’estero. I provvedimenti di perquisizione, effettuati dagli investigatori della squadra mobile di Palermo, diretta da Rodolfo Ruperti, interessano, oltre al capoluogo, Milano, Firenze e Prato, dove gli agenti siciliani stanno operando con i colleghi delle squadre mobili locali. Le indagini, condotte dalla sezione Anticorruzione, sono coordinate dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Dario Scaletta e Francesca Dessì.
L’inchiesta sulle frodi sportive parte dal caso di Marco Checchinato, il tennista palermitano, già squalificato dalla Federtennis. La squadra mobile di Palermo, su mandato della Procura, ha notificato avvisi di garanzia a diversi indagati ed eseguito perquisizioni personali e informatiche da Palermo a Milano, a Firenze a Prato. Oltre a Cecchinato l’avviso di garanzia è stato notificato Riccardo Accardi. Gli inquirenti sostengono di avere notato flussi di scommesse anomali sull’incontro relativo al torneo di Mohammedia, disputato in ottobre in Marocco, tra Marco Cecchinato e il polacco Majchrzak. Da qui si sono accesi i riflettori su una serie di tornei che si giocano tra la Polonia e la Russia e sui quali di solito non c’e un grande giro di scommesse.