Dopo la sconfitta al referendum, il sottosegretario uscente riapre il dibattito sulla successione di Crocetta. «Quando dico primarie intendo parlare di partecipazione. Non dobbiamo commettere l’errore di ridurre tutto a una girandola di nomi. Dobbiamo scongiurare il rischio di parlarci addosso»
Presidenza della Regione, Faraone rilancia «Confronto e primarie aperte, io sono pronto»
«È necessario aprire una nuova stagione di ascolto e coinvolgimento. Un percorso che abbia il suo sbocco naturale nelle primarie per la scelta del prossimo candidato alla Presidenza della Regione». Parola di Davide Faraone che, in un post sul suo blog, conclude: «Io sono pronto, e voi?».
Il sottosegretario uscente all’Istruzione rilancia e riapre il dibattito sulla successione a Rosario Crocetta partendo dalle primarie e da un nome: il suo. «È ora di cambiare marcia, di non guardare indietro ma avanti – scrive -. Il Pd che ho sempre immaginato è un Partito che sa ascoltare, sa confrontarsi anche aspramente ma alla fine decidere. Una comunità politica con una visione del futuro e valori comuni che vuole mettere in gioco. Proprio per questo è necessario aprire una nuova stagione di ascolto e coinvolgimento tornando nei territori, nelle piazze, nei mercati, nei circoli per capire cosa vogliono i siciliani, come immaginano il futuro».
Una strada che porti alle primarie. Ma, mette le mani avanti Faraone, consultazioni che siano il più possibile aperte. «Quando dico primarie – continua – intendo parlare di partecipazione. Non dobbiamo commettere l’errore di ridurre tutto a una girandola di nomi, a querelle personali alle quali i cittadini non sono per nulla interessati. È ora di confrontarsi su idee, progetti e programmi, sulla nostra visione del futuro. Dobbiamo scongiurare il rischio di parlarci addosso. Dobbiamo bandire quelle discussioni interne che sono espressione della peggiore politica autoreferenziale».
Faraone si augura che, dopo la netta sconfitta al referendum, all’interno del centrosinistra siciliano non ci sia «chi si piange addosso» o, peggio, si assista a «notti dai lunghi coltelli». Insomma, nessuno pensi di usare l’esito del voto del 4 dicembre per affrettare la scelta del candidato del Pd alla presidenza della Regione senza passare dalle primarie. Consultazioni in cui Faraone si vede già protagonista. «Sono sicuro che nessuno si sottrarrà al confronto e al dibattito, men che meno al giudizio della gente, degli elettori per strada e, poi, ai gazebo. Io sono pronto – conclude – e voi?».