È stato presentato oggi nel capoluogo siciliano uno dei cinque nuovi Centri Federali Territoriali, polo di eccellenza per la formazione dei giovani. L’assessore Gini: «Calcio importante come strumento di socializzazione»
A Palermo il primo centro Figc in Sicilia Obiettivo: arrivare a quindici entro il 2020
Giornata importante per lo sport e per il calcio a Palermo, dove la Figc ha inaugurato uno dei cinque nuovi Centri Federali Territoriali (gli altri a Matera, Como, Perugia e Urbino). Il centro si troverà al Cus di via Altofonte e si tratta di un polo di eccellenza per la formazione tecnico-sportiva di giovani calciatori e calciatrici di età compresa tra i 12 e i 14 anni. L’obiettivo, però, è la formazione dei giovani anche a livello educativo, tramite il settore giovanile scolastico. Quello di oggi è stato anche il primo giorno di attività tecnica. Il centro di Palermo avrà Francesco Nucatola come responsabile organizzativo, Davide Campofranco come responsabile tecnico e nello staff è presente anche Nuccio Barone. Diversi gli obiettivi del progetto, come lo sviluppo di percorsi di formazione, il programma di supporto allo sviluppo delle potenzialità, la lotta all’abbandono delle attività sportive e il monitoraggio di tutti i giovani calciatori.
In Sicilia l’obiettivo è quello di formare quindici centri entro il 2020, quello di oggi è il primo. All’inaugurazione era presente anche una delegazione in rappresentanza del Palermo Calcio, con Dario Baccin, responsabile del settore giovanile, Sandro Porchia, coordinatore tecnico del settore giovanile, e Stefano Pedrelli, consulente del presidente per la gestione generale. Nel corso della presentazione sono intervenuti anche Roberto Samaden, vicepresidente del settore giovanile scolastico della Figc, Santino Lo Presti, presidente della Lega Nazionale Dilettanti Sicilia, e Rosolino Siculiana, presidente del Cus Palermo. La discussione che si è svolta durante lla cerimonia di inaugurazione del centro è stata moderato da Aldo Violato, coordinatore del settore giovanile scolastico in Sicilia.
Avrebbe dovuto partecipare anche il sindaco Leoluca Orlando, che però all’ultimo momento è stato costretto a declinare l’invito. Al suo posto, a rappresentare il Comune, c’era l’assessore con delega allo sport Giuseppe Gini: «Il calcio è molto importante a livello non solo tecnico, ma anche come strumento di socializzazione e di incontro. L’obiettivo dell’amministrazione è quello di creare dei centri di quartiere per la promozione e la valorizzazione di questa disciplina, così da abbattere barriere di tipo culturale e sociale». Contestualmente l’assessore ha anche ribadito che l’amministrazione è disponibile a incontrare il Palermo per aggiornarsi sulla questione relativa alla realizzazione del nuovo stadio.
Anche il responsabile del settore giovanile del Palermo Dario Baccin ha lodato l’iniziativa: «Tutto ciò che è formazione ci può aiutare nel nostro percorso. Il Palermo già da tre o quattro anni ha quasi solo giocatori italiani nelle sue formazioni giovanili e la maggior parte è di origine siciliana. Probabilmente siamo in controtendenza rispetto al resto d’Italia e poi questi giovani possono lavorare in buone strutture in un territorio in cui c’è una grave carenza. Siamo abbastanza contenti di ciò che stiamo facendo: non dimentichiamo le difficoltà di gestire dieci squadre giovanili, maschili e femminili, con due soli campi a undici».