Il sindaco, che pochi giorni fa aveva fatto sapere di aver pernottato in un dormitorio in occasione della trasferta per il festival di Venezia, torna al centro delle polemiche per le spese che avrebbe portato in rendicontazione in occasione del viaggio per il compleanno di Dario Fo. «Si rivolgano alla Procura», rilancia
Accorinti accusato di farsi rimborsare caramelle «Non ne mangio, sarà un errore. Fango su di me»
A Messina è scoppiata la guerra delle missioni. La notizia del sindaco scalzo che alberga a Venezia in un dormitorio in occasione del festival ha spinto il consigliere comunale di opposizione, Giuseppe Trischitta, a fare le pulci alle trasferte del primo cittadino, Renato Accorinti, per dimostrare che non è tutto oro quello che luccica. Alla Corte dei Conti sono così arrivati i documenti relativi alla missione del 24 marzo scorso quando Accorinti partecipò al compleanno di Dario Fo, spendendo poco meno di 500 euro. E nemmeno la risposta del sindaco che spiegava i motivi della sua partecipazione al compleanno del premio Nobel, – che in occasione della nascita della biblioteca dei bambini donò 1200 euro di incasso dei suoi biglietti – hanno tranquillizzato il consigliere.
Oggi Trischitta ha presentato un’interrogazione scritta perché «guardando bene nella rendicontazione delle varie missioni ho notato che ci sono scontrini doppi: significa che il sindaco si è fatto anche rimborsare soldi utilizzati per terze persone. Come ad esempio nel caso dei due biglietti validi per il trasporto Roma Termini-Fiumicino Aeroporto acquistati, utilizzati e vidimati entrambi alle 20,20 dello stesso giorno». E se non bastasse, come già fatto notare per la trasferta veneta in cui Accorinti portò in rimborso due scontrini da 1 euro per altrettanti caffè, Trischitta ha scovato «tra le voci un pacco di gomme da masticare».
Replicando alle accuse del consigliere comunale, Accorinti, dopo aver ribadito che si trattava di un viaggio istituzionale e sottolineando quanto fatto da Fo per Messina, aveva accusato i suoi predecessori di spese esagerate. Ma anche su questo argomento Trischitta, che appartiene a Forza Italia, partito di entrambi sindaci in discussione – Francantonio Genovese e Giuseppe Buzzanca – ha fatto notare che «nel periodo luglio 2013-luglio 2016, Accorinti ha speso per missioni di cui ha chiesto ed ottenuto il rimborso, oltre 21 mila euro: una media di 567,56 euro al mese; invece, l’ex sindaco di Fi Giuseppe Buzzanca, durante tutto il suo mandato, da luglio 2008 ad agosto 2012, ha speso per missioni 24 mila euro per una media di 497,19 euro al mese». Sulla base di questi calcoli Trischitta fa notare che è Accorinti ad aver speso più Buzzanca e non il contrario. «Risparmia sul costo degli alberghi, ma porta a rimborso centinaia di scontrini», sottolinea il consigliere comunale.
Anche in quest’occasione non si è fatta attendere la replica del sindaco peloritano. «Non vivo di scandali. Non mangio caramelle o gomme da masticare, ci sarà stato uno sbaglio», ha replicato stizzito Accorinti che ha poi commentato duramente il comportamento di Trischitta. «Mi vergogno per lui, un consigliere comunale della tredicesima città d’Italia che invece di fare politica in modo serio si mette a gettare fango su un sindaco come me che ha sempre messo al primo posto la legalità e la trasparenza». Sulle presunte spese doppie rilevate da Trischitta, il sindaco precisa: «Quando sono in trasferta con i miei assessori capita che pago io per entrambi e poi mi faccio rimborsare. Non c’è nulla di male e non esistono altre persone. Sono sicuro che si chiarirà tutto e invito Trischitta a portare tutto in Procura per fare chiarezza. Che credibilità può aver un consigliere comunale che dice di indagare su un pacco di caramelle?».