Il presidio è stato organizzato dal coordinamento nato nelle scorse settimane per chiedere maggiori spazi per la cittadinanza. A partecipare anche il vicesindaco Giuseppe Schermi, che si è detto favorevole all'istituzione di una riserva naturale
Punta Izzo, in 300 al raduno per la smilitarizzazione Manifestanti entrano nell’area militare per un bagno
Un bagno a mare con un significato particolare, che è andato oltre la ricerca del refrigerio dalle temperature estive. È quanto avvenuto ieri a Punta Izzo, lungo il litorale costiero di Augusta, dove si è tenuto il primo presidio del coordinamento per la smilitarizzazione dell’area dove insiste l’ex poligono. A partecipare alla manifestazione sono state circa 300 persone, che hanno risposto all’appello dei promotori.
Tra i punti discussi durante l’assemblea pubblica, tenutasi sulla spiaggetta del lungomare Granatello, la mancanza di spazi per la cittadinanza a causa della presenza in città dei siti industriali a cui va aggiunta, appunto, l’area gestita dalla marina militare, ma anche l’esigenza di intervenire nel settore della depurazione delle acque. A partecipare anche il vicesindaco Giuseppe Schermi, che si è detto favorevole all’istituzione di una riserva naturale. In un sito che però al momento è perlopiù a disposizione delle forze armate.
Ed è nei confronti di queste ultime che a margine del raduno è andato in scena un gesto pacifico ma di ribellione: i manifestanti, infatti, dirigendosi verso i cancelli della zona militare hanno trovato la strada interrotta dalle forze dell’ordine, ma sono comunque riusciti ad aggirare il blocco grazie a un ingresso privo di recinzione. Tanto è bastato per consentire loro di arrivare fino al promontorio di contrada Carrubbazza e da lì fare un salto in acqua. «La buona riuscita del presidio di domenica è solo il primo passo di una battaglia capace di aprire un importante percorso sociale e culturale nel territorio di Augusta, all’insegna dei valori di pace, solidarietà e rispetto dell’ambiente. Un passo incoraggiante per proseguire nella direzione intrapresa», si legge in un comunicato. Nelle scorse settimane, ad allarmare i promotori era stata la voce – ufficialmente smentita dalla marina militare – della possibilità di riattivare il poligono di tiro.