Le lezioni in rumeno andranno avanti. I giudici non hanno riscontrato elementi per bloccare le attività didattiche, come chiesto dal ministero. Tuttavia, precisano che «se ogni Paese europeo potesse liberamente aprire università in altre nazioni estenderebbe la sua sovranità in maniera inammissibile»
Medicina a Enna, tribunale respinge ricorso del Miur «Apertura illegittima, ma nessun intervento urgente»
Le lezioni del corso di medicina in rumeno a Enna possono andare avanti, almeno per ora. Il tribunale di Caltanissetta respinge il ricorso del Ministero dell’istruzione che aveva chiesto un intervento d’urgenza della magistratura per porre fine all’iniziativa della Fondazione Proserpina e dell’ateneo rumeno di Galati. Allo stesso tempo però i giudici nisseni, pur riconoscendo che non sussistono le condizioni per adottare provvedimenti di urgenza, riconoscono che non è legittima l’apertura di una sede a Enna della facoltà di Medicina dell’ateneo Dunarea De Jos.
«Se ogni Paese europeo potesse liberamente aprire università in altre nazioni dell’Ue – scrive il Tribunale – estenderebbe la sua sovranità, in maniera del tutto inammissibile, ben oltre i propri confini». Pertanto «non può trovare riconoscimento l’assunto della Fondazione Proserpina secondo cui sarebbe legittima l’apertura di una sede delocalizzata a Enna». Motivazioni che, come detto, non sono sufficienti però ad applicare quello che, in termini tecnici, viene definito l’ex articolo 700 del codice di procedura civile, «destinato a operare nell’ambito di situazioni giuridiche soggettive facenti capo a persone fisiche o giuridiche». Confermata quindi la decisione del giudice monocratico di non bloccare le attività didattiche. Il Tribunale, inoltre, ritiene «evidente l’estraneità degli assessorati della Regione siciliana, dell’Asp di Enna e dell’università Kore» rispetto alle attività dell’università romena.
Soddisfatto il presidente della Fondazione Proserpina, l’ex senatore del Pd Mirello Crisafulli. «Abbiamo atteso con serenità l’ulteriore epilogo della vicenda – dichiara -, sicuri delle nostre buoni ragioni. Oggi, come ieri, le sentenze non si commentano, se ne prende atto e si applicano. Come spero voglia finalmente fare il Miur. Il ricorso è stato respinto e, come avevamo sostenuto, ha perso il Miur ed ha vinto l’Europa». Dopo la conclusione del primo anno accademico, quindi, le attività continuano «con l’avvio dei corsi intensivi di lingua romena, propedeutici all’accesso alle selezioni per l’iscrizione al primo anno della facoltà di Medicina e delle Professioni Sanitarie».