Le verifiche si stanno concentrando tra San Fratello e Cesarò, l'area dove il presidente del parco Giuseppe Antoci ha subito l'agguato martedì notte. Impegnati una cinquantina di carabinieri e un nucleo speciale dalla Calabria. Guarda il video
Nebrodi, controlli in casolari e posti di blocco Anche gli specialisti nella ricerca di latitanti
Controlli nei boschi e nei casolari, posti di blocco. Sono una cinquantina i carabinieri di Messina impegnati nelle ricerche nell’area del parco dei Nebrodi dove il presidente Giuseppe Antoci è stato vittima dell’agguato martedì notte.
Insieme ai militari dell’Arma ci sono anche i colleghi calabresi dello squadrone Cacciatori di Vibo Valentia, specializzati nella ricerca di latitanti in zone impervie. In particolare si stanno setacciando territori che ricadono nei Comuni di Caronia, San Fratello e Cesarò.
Sul luogo dell’agguato a colpi di fucile, gli investigatori hanno trovato tracce di sangue, che è oggetto di analisi della polizia scientifica che deve stabilire se è di origine umana o animale. Un’ipotesi presa in considerazione dagli investigatori è che uno degli uomini che ha provato a uccidere Antoci sia stato ferito durante la sparatoria con la scorta del presidente e con il commissario di Sant’Agata di Militello.
Proprio nel Comune dove ha sede il parco alle 18 dovrebbe avere inizio il comitato per l’ordine e la sicurezza che sarà presieduto dal ministro dell’Interno Angelino Alfano.