La gara di domani, penultima giornata di campionato, può emettere delle sentenze: con una serie di combinazioni legate ai risultati delle dirette concorrenti, i rosa potrebbero essere matematicamente salvi o virtualmente retrocessi. Due nodi da sciogliere nella formazione, uno in difesa e uno in attacco
Un Palermo in salute nella tana dei viola Firenze può essere una tappa decisiva
Vincere significherebbe ipotecare la salvezza. Perdere (anche se a determinate condizioni) potrebbe dare alla squadra il colpo di grazia. È l’effetto sliding doors, per il Palermo, il tratto peculiare della gara esterna in programma domani contro la Fiorentina (ore 15). Un match da cui, in un verso o nell’altro, può dipendere il destino dei rosanero. Alla penultima giornata di campionato potrebbe essere già tempo di verdetti in base ai risultati delle dirette concorrenti nella lotta per non retrocedere. C’è un caso in cui la compagine di Ballardini (al momento terzultima con 35 punti in compagnia del Carpi) domani sarebbe matematicamente salva: i rosa festeggerebbero la permanenza nella massima serie se vincessero e Firenze e se, contemporaneamente, l’Udinese perdesse a Bergamo contro l’Atalanta e il Carpi non dovesse battere in casa la Lazio (il Palermo aggancerebbe i friulani a 38 punti e sarebbe salvo in virtù dello scontro diretto Udinese-Carpi all’ultima giornata). Di contro, i rosa sarebbero praticamente in B perdendo domani al Franchi e, contestualmente, se il Carpi vincesse con la Lazio e l’Udinese facesse punti in casa dell’Atalanta.
In mezzo a questi due estremi ci sono tante ipotesi e tante combinazioni legate ai risultati delle altre gare. Meglio concentrarsi sulla partita del Franchi e capire se ci sono i presupposti per conquistare l’intera posta in palio. I presupposti ci sono: le due vittorie consecutive contro Frosinone e Sampdoria sono state molto importanti non solo in termini di classifica ma anche dal punto di vista dell’autostima. È un Palermo in salute quello che affronterà domani i viola. Un Palermo vivo, consapevole dei propri mezzi e pronto a lottare fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata per raggiungere il proprio obiettivo. «Arrivati a questo punto – spiega Ballardini – contano soprattutto l’attenzione, l’atteggiamento, la generosità. Qualità che nelle ultime partite la squadra ha mostrato confermando che è questa la strada giusta per essere competitivi. La mia priorità? La prestazione, fare una bella prova dimostrando che con il pallone puoi fare bene al cospetto di una bella squadra come la Fiorentina». La gara è difficile ma non è proibitiva. La Fiorentina non è la squadra brillante del girone di andata e nelle ultime settimane, complice l’incertezza legata al futuro del tecnico Paulo Sousa, ha fatto registrare un’involuzione sul piano soprattutto dei risultati. Nonostante le individualità di spicco (su tutte l’ex di turno Ilicic), i gigliati non danno ampie garanzie di affidabilità e i rosa dovranno essere bravi a mettere a nudo le debolezze dell’avversario: «La Fiorentina secondo me è calata nel momento in cui ha capito di non essere più in corsa per il terzo posto ma resta comunque un’ottima squadra – ha puntualizzato Ballardini – assieme al Napoli ha espresso in questa stagione il gioco più bello».
Sono venticinque i convocati. Il tecnico rosanero, che confermerà il modulo proposto nelle ultime due partite (3-4-2-1), deve sciogliere due nodi. In difesa, il ritorno di Gonzalez dopo il turno di squalifica determina un ballottaggio Cionek-Vitiello sul centrodestra (il brasiliano è in vantaggio sul jolly campano alle prese con qualche acciacco). In attacco, al fianco di Gilardino, si contendono una maglia Quaison e Trajkovski.