Il presidente dell'Amat fa il punto sulla mobilità cittadina. Spiragli per trovare un accordo con Trenitalia sul biglietto integrato. Non convince, invece, il ticket elettronico: «Un settore che non supera il 10% del mercato». La replica di My Cicero: «Nei prossimi anni è prevista una crescita esponenziale»
Tram, Gristina: «Sono in arrivo tredici vetture» «A buon punto progettazione di nuovi percorsi»
Le nuove linee del tram, le vetture Bombardier da acquistare, il biglietto elettronico e quello integrato. Il presidente dell’Amat Antonio Gristina spazia sui temi caldi dell’azienda, anche se sulle Ztl e sulle polemiche riguardo a chilometri percorsi e ticket venduti si trincera dietro un no comment rimandando ai comunicati ufficiali.
La novità più rilevante riguarda il biglietto integrato che consentirebbe di utilizzare anche la metropolitana. Le ultime notizie davano le Ferrovie dello Stato ferme su una posizione intransigente, che il Comune ha respinto come irricevibile: e cioè che gli incassi tra bus e tram, da una parte, e la metro, dall’altra, vadano divisi a metà, pur essendo più alta la percentuale di passeggeri che viaggia a bordo dei mezzi gestiti dall’Amat. Ora però pare che la posizione di Trenitalia si sia ammorbidita: «Siamo in contatto con Roma – dice Gristina – e di recente abbiamo registrato una maggiore disponibilità al confronto per trovare una soluzione che vada bene a tutti. Quale? Diciamo che le condizioni non sono più le stesse di qualche settimana fa».
Al netto delle polemiche e di chilometri che aumentano o diminuiscono, potenziare il servizio tramviario avrebbe di sicuro un effetto benefico, quantomeno sui tempi di attesa. Il riferimento è all’acquisto di nuovi convogli grazie ai fondi europei: «I soldi sono già stanziati – spiega il presidente – e, per quanto riguarda Amat e Comune, l’iter progettuale è completo». Dato che si tratta della programmazione comunitaria regionale, dunque, la palla adesso passa a Palazzo d’Orleans: «Si tratta di 50 milioni destinati al materiale rotabile, in parte per 13 vetture e in parte per adeguare l’impiantistica, che ovviamente dovrebbe supportare un carico energetico maggiore. Sarà il direttore di esercizio a decidere come distribuirle sulle quattro linee».
Quanto alle nuove linee del tram (una dalla circonvallazione alla Stazione Centrale, la seconda dalla Stazione attraverso la Cala fino a Notarbartolo e Duca della Verdura, la terza fino a Mondello passando da via Roma e viale Strasburgo), Gristina spiega: «la progettazione di massima è a buon punto, non so dare tempi certi ma ho la quasi certezza che si farà». Per vedere i primi vagoni bianchi sferragliare in giro per la città c’è voluta una decina d’anni, «ma nel frattempo la tecnologia si è evoluta, la tecnica di costruzione e realizzazione è migliorata notevolmente e per le nuove linee ci vorranno non più di tre anni», assicura il manager.
Ultimo capitolo, il biglietto digitale tramite app per smartphone e tablet. Richiesto a gran voce da cittadini e associazioni, per il presidente dell’Amat in realtà non avrebbe un impatto clamoroso: «Durante la fase di sperimentazione, l’anno scorso, abbiamo visto che non era particolarmente sfruttato, se non da un pubblico un po’ più sofisticato. Del resto in Italia la bigliettazione elettronica occupa circa il 10 per cento del mercato, sarà questo il nostro obiettivo». Meglio puntare, quindi, sui biglietti cartacei, possibilmente con le nuove macchinette da collocare alle fermate del tram in sostituzione di quelle rimosse dopo decine di furti e atti vandalici: «I nuovi dispositivi saranno blindati, anche perché il loro valore è molto più elevato delle monete che contengono quotidianamente. Non possiamo permetterci che vengano distrutte».
I dati di Gristina sul biglietto elettronico, però, non convincono i creatori di My Cicero, l’app che, insieme alla piattaforma messa a disposizione da Banca Sella e al Wolley Buy con il sistema Nfc, fino al primo gennaio ha consentito in via sperimentale a tanti passeggeri di acquistare un ticket tramite smartphone o tablet. «Il biglietto cartaceo – scrivono i progettisti a Meridionews – è già stato completamente abbandonato da oltre un anno su intere province, come Cuneo o Treviso, a favore di sistemi di bigliettazione elettronica. Visto l’enorme successo, la previsione è che entro i prossimi mesi questi sistemi saranno estesi ad intere regioni».
E se è vero, come afferma il presidente dell’Amat, che il settore della vendita dei titoli di viaggio da mobile al momento si aggira intorno al 10 per cento, «i suoi tassi di crescita variano dal 100 al 200 per cento all’anno – sostiene My Cicero -, secondo i dati divulgati dall’Osservatorio del Politecnico di Milano. Tutte le più grandi città si stanno ormai dotando di questi nuovi strumenti di bigliettazione, più comodi per gli utenti e più vantaggiosi per le aziende che evitano la gestione del denaro contante, i rischi di furto ad esso collegati e che consentono il reperimento di moltissimi dati fondamentali per l’ottimizzazione dell’esercizio. I sistemi di bigliettazione elettronica – conclude l’azienda – stanno diventando uno standard».
Non è la prima volta che Amat e My Cicero mostrano divergenze di opinione. Un paio di settimane fa, infatti, c’era stata una polemica sui crediti residui rimasti nei borsellini elettronici degli utenti al momento dello stop alla sperimentazione. La partecipata, però, aveva chiuso ogni discorso: al momento l’accordo è scaduto e l’acquisto di biglietti digitali è escluso.