L’assessora fa una panoramica sui lavori che stanno interessando diverse strutture scolastiche, dal centro alle periferie. «L’accordo quadro semplificherà molti interventi». Strada tutt'altro che in discesa viste le condizioni in cui versano molti istituti
Scuole, il difficile percorso verso la riqualificazione Evola: «Manca manutenzione ordinaria, investiremo»
«Palermo, negli anni, di tempo ne ha perso parecchio, ma adesso c’è una vera e propria corsa alla messa in sicurezza». A dichiararlo è l’assessora alla Scuola e Realtà dell’infanzia Barbara Evola. I lavori per la riqualificazione degli edifici scolastici, infatti, si sono notevolmente moltiplicati negli ultimi quattro anni. «Di recente si sono conclusi una serie di grandi cantieri – torna a dire l’assessore -, come quello della scuola Ferrara alla Magione, tornata a splendere, quello della Dante Alighieri in zona Fiera e quello della scuola Rapisardi di via Caltanissetta». Le tipologie di intervento sono svariate, dalla sostituzione di tubature malfunzionanti a radicali ristrutturazioni. Uno solo, però, pare essere il principale problema di molte scuole: «A gravare – riferisce l’assessora – è in genere la mancata manutenzione ordinaria», quella che dovrebbe avvenire di anno in anno e di cui spesso si sottovaluta l’importanza.
A venire in aiuto all’amministrazione comunale e agli istituti scolastici è l’accordo quadro, uno strumento che permette di intervenire nella manutenzione delle scuole avvalendosi dell’appoggio di cinque ditte esterne che si sono aggiudicate la gara d’appalto: «L’accordo stipulato prevede l’intervento immediato entro le 24 ore per risolvere il problema segnalato» spiega Evola. Uno strumento che agirà contestualmente al Coime (Coordinamento interventi di manutenzione edile del Comune), nell’ottica di interventi più rapidi e a lungo raggio. Inserite nell’accordo ci sono tutte le scuole di Brancaccio e della costa Sud della città, compresa la Natoli di corso dei Mille, dove qualche anno fa mancavano persino le finestre e che sta tentando un percorso di miglioramento nonostante la strada verso la riqualificazione sia ancora lunga. «Gli istituti scolastici inseriti nell’intesa – precisa ancora l’assessora – potranno anche avvalersi del progetto Pon Metro – il Programma operativo nazionale città metropolitane 2014-2020, dedicato allo sviluppo urbano e alla mobilità sostenibile ndr -.Un piano per cui nel breve, medio e lungo periodo sono previsti sostanziosi investimenti per le scuole, molti dei quali già in atto».
Sono 44 i Pon previsti dal Ministero che permetteranno in altrettanti istituti di intervenire tempestivamente. Sulle spalle delle scuole palermitane, però, grava anche il fardello dei fondi comunitari non spesi, come Horizon 2020 o i Fesr erogati anni fa per interventi sulle strutture. «È un dato di fatto che le amministrazioni precedenti si siano impegnate molto poco, pur avendo a disposizione soldi e strumenti finanziari che gli enti locali di oggi si sognano» spiega Evola. I segnali di ripresa, tuttavia,sembrano incoraggianti e ne sono testimonianza i casi di seppur lenta rinascita di scuole di frontiera come la Pirandello di Falsomiele e la Falcone dello Zen, anche se le condizioni in cui versano sono ancora lontane dai livelli europei. «Prevalgono fiducia e collaborazione, e alcuni stereotipi sull’impiegato statale adesso non esistono più» sostiene l’assessora, che conclude: «Grazie ai fondi Pac – piano di azione e coesione – interverremo anche sugli spazi verdi all’interno degli asili nido». Ma è chiaro che l’amministrazione comunale, risolto il capitolo edilizia scolastica, dovrà preoccuparsi anche del risanamento dei luoghi circostanti gli istituti, a volte abbandonati al degrado di alcuni cittadini e all’indifferenza.