Secondo il primo cittadino a mettere in cattiva luce il suo Comune è stato «l'effetto mediatico», senza il quale i consiglieri non si sarebbero autosospesi. «Pretenderò dalle commissioni antimafia di restitituire l'onorabilità alla città», afferma
Castelvetrano «mortificata», sindaco su caso Giambalvo «Senza i media nessun autoscioglimento del consiglio»
«Senza l’effetto mediatico che ha mortificato la città probabilmente non si sarebbe arrivati all’autoscioglimento del consiglio comunale perchè da Giambalvo avevamo preso tutti le debite distanze». Stamani il sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, ha commentato così in conferenza stampa le ultime vicende che hanno portato allo scioglimento del consiglio. Arrivato dopo il passo indietro di venti consiglieri comunali, deciso – a seguito delle richieste di Libera, Claudio Fava e Angelino Alfano – per prendere le distanze dal loro collega Calogero Giambalvo.
Imputato nell’operazione antimafia Eden II, è stato assolto a dicembre, tornando al suo posto. Nonostante le intercettazioni in cui giurava fedeltà al capo latitante di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro. «Se io dovessi rischiare 30 anni di galera per nasconderlo, rischierei – diceva riferendosi al boss-. La verità ti dico. Ci fossero gli sbirri qua? E dovessi rischiare a mettermelo in macchina e farlo scappare, io rischierei. Perché io ci tengo a queste cose».
Oggi il sindaco Errante ha spiegato di avere incontrato a febbraio il prefetto di Trapani e il ministro dell’Interno Alfano, mentre il 3 marzo è stato sentito, a Trapani, dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Ha poi reso noto che per chiarire i termini della vicenda il prossimo 16 marzo sarà sentito dalla Commissione regionale antimafia e successivamente, ma in questo caso non si conosce ancora la data, dalla Commissione nazionale antimafia.
«Dalla Commissione regionale antimafia e dalla Commissione nazionale antimafia – ha aggiunto – ho il dovere di pretendere una attività conclusiva dei lavori di indagine per restituire onorabilità alla città, una città antimafiosa nei fatti e che si è riscattata intraprendendo un percorso di legalità».
Dopo la visita del vicepresidente della commissione nazionale Antimafia, Claudio Fava, a Castelvetrano durante la quale aveva invitato alle dimissioni consiglieri e sindaco, era intervenuto anche Alfano, sollecitato dal programma Le Iene. S«iccome ritengo che la questione Castelvetrano sia molto importante – aveva detto – a questo punto parlo da responsabile di un partito politico. Io ho già parlato con il sindaco, che è una persona del mio partito, e mi ha assicurato che sta inducendo il consigliere a dimettersi per il bene di tutti. Se non si dimette lui – sottolinea Alfano – il sindaco è disponibile a mettere come extrema ratio sul piatto anche l’arma delle proprie dimissioni per fare cadere tutto. Io gli starò addosso e questo è l’impegno che io assumo».