L'inchiesta Ghostbuster della procura di Catania si arricchisce di nuovi nomi. A finire sotto la lente dei magistrati anche Giovanni Barbagallo, Alfio Licciardello e Giovanni Spinella. Nonché il capo-settore Salvatore Di Stefano e i funzionari Giulia Cosentini e Camilla Castorina. Il sindaco Barbagallo: «Rimaniamo sereni»
Assenteismo ad Acireale, indagati due dirigenti Per la procura c’è stata negligenza nei controlli
Il segretario generale, due dirigenti, due funzionari e un capo-settore. Esattamente un mese dopo la sua esplosione, l’inchiesta Ghostbuster della procura di Catania – sull’assenteismo all’interno degli uffici comunali di Acireale – si arricchisce di nuovi nomi. I magistrati hanno notificato l’avviso di garanzia al segretario Giovanni Spinella, al dirigente all’Urbanistica Giovanni Barbagallo e a quello alla Pubblica istruzione Alfio Licciardello, nonché al capo-settore alla protezione civile Salvatore Di Stefano, all’epoca dell’indagine dirigente ai Lavori pubblici. Indagati anche i funzionari Giulia Cosentini e Camilla Castorina.
L’ipotesi che la procura potesse alzare il tiro era nell’aria da tempo. La stessa mattina in cui si è svolta la conferenza stampa sui 62 dipendenti comunali coinvolti, il procuratore capo Michelangelo Patanè aveva infatti detto: «Come mai i dirigenti non si erano accorti di nulla?». Ruota intorno al ruolo di controllore dell’operato dei dipendenti il coinvolgimento dei dirigenti. La magistratura, infatti, indaga su possibili negligenze. A tal proposito, in occasione dell’incontro con la stampa organizzato dall’amministrazione comunale dopo lo scoppio del caso, gli stessi Barbagallo e Di Stefano si erano espressi in maniera informale in merito alle difficoltà di tenere sotto controllo costantemente i lavoratori.
«Controllare la timbratura? Non è così facile – aveva dichiarato Barbagallo -. Bisognerebbe sostare nei pressi della macchinetta e l’impiegato aspetterebbe comunque il momento buono per passare il badge. In ogni caso – aveva proseguito – credo che per molti sia stata una questione di ignoranza e sottovalutazione della pratica». Stando agli atti dell’indagine, proprio Barbagallo sarebbe stato il dirigente che accompagnò l’ex vigile urbano Mario Primavera sul posto in cui la polizia aveva installato la telecamera nascosta. Telecamera che era stata precedentemente manomessa dallo stesso Primavera. In seguito a quell’episodio, il dirigente aveva sporto denuncia ai carabinieri, mettendo di fatto fine all’indagine.
A commentare i nuovi avvisi di garanzia è il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo: «C’è un clima di serenità, l’interrogatorio è a garanzia e supporto della posizione di ognuno – dichiara -. Sono stato informato dai dirigenti, che avranno modo di rispondere alle domande dei magistrati, che giustamente, considerata la complessità dell’indagine, vogliono avere un quadro completo della situazione, e potranno così chiarire le loro posizioni». Tranquillità condivisa anche dal segretario generale Giovanni Spinella, uno dei nuovi indagati: «In un’indagine così complessa è assolutamente comprensibile che io debba essere sentito dai magistrati», spiega.