Sabato mattina lo spazio verde di fronte al monastero dei Benedettini sarà pulito e saranno piantati una ventina di alberi, da intitolare a persone meritevoli. Invitata la cittadinanza. «Serve anche impegno delle istituzioni», dicono il consigliere di municipalità Davide Ruffino e il presidente di Officine culturali Francesco Mannino
P.zza Dante, il giardino delle giuste e dei giusti Iniziativa per il rispetto di ambiente e legalità
Sensibilizzare i catanesi al rispetto dall’ambiente e alla cura del quartiere dove vivono o lavorano. L’iniziativa si chiama Il giardino delle giuste e dei giusti e a portarla avanti sono Legambiente, Mobilità sostenibile Catania e il liceo scientifico Boggio Lera. L’appuntamento è fissato sabato alle 9.30, in piazza Dante. «Bellissima iniziativa, ma oltre al coinvolgimento dei cittadini serve anche l’impegno del Comune», commenta il presidente di Officine culturali Francesco Mannino, l’associazione che si occupa delle visite guidate all’interno del monastero dei Benedettini.
Studenti, volontari e membri delle associazioni coinvolte si impegneranno a pulire il giardino davanti al monastero del Benedettini, poi pianteranno una ventina di alberelli donati dal corpo forestale. Un’azione simbolica, intesa come immagine al contrasto dell’inquinamento atmosferico prodotto dal traffico automobilistico, ma che ha anche altri significati. Le piante saranno intitolate a persone che si sono contraddistinte per azioni esemplari o per meriti legati al rispetto dei principi di onestà e legalità. Una volta risistemato, lo spazio verde necessiterà di cure giornaliere: «Da cittadini responsabili vigileremo e segnaleremo eventuale incuria o danneggiamenti – dice Mannino – Ma non credo alla totale autogestione da parte dei cittadini. L’amministrazione dovrebbe fare la sua parte garantendo manutenzione e l’irrigazione delle piante».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere della prima municipalità Davide Ruffino, tra i promotori dell’iniziativa: «All’azione dei cittadini deve seguire l’impegno serio da parte dell’amministrazione per tutelare l’ambiente e incentivare il turismo». Lo specifico riferimento va ad alcuni interventi di cui solo le istituzioni possono farsi carico: «Le due fontanelle presenti in piazza non funzionano, l’impianto di irrigazione è stato devastato», per quel che riguarda il Comune. Ma nella vicenda entra in gioco anche la Regione, che ha la competenza su alcuni beni archeologici: «Le terme romane presenti nella piazza versano in condizioni di degrado assoluto», conclude Ruffino.