Già in passato, la magistratura aveva apposto i sigilli ai beni della famiglia Bonaffini. Secondo gli inquirenti, che si sono avvalsi delle dichiarazioni del collaboratore Nunziato Siracusa, sarebbero proprio i legami con la mafia ad aver determinato nel tempo la posizione di forza nei settori pesca, ristorazione ed edilizia
Messina, sequestrata la società Pianeta Mare Impresa creata con i soldi del clan Mangialupi
Nuovo sequestro alla famiglia Bonaffini. La squadra mobile di Messina ha apposto i sigilli alla società Pianeta Mare, leader nel settore della vendita – all’ingrosso e al dettaglio – di prodotti ittici. Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Messina, su richiesta dei pm della Direzione distrettuale antimafia, Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo.
Secondo gli inquirenti, la famiglia Bonaffini sarebbe vicina alla criminalità organizzata. Tali rapporti avrebbero determinato la posizione di forza sul mercato, specialmente nei settori della pesca, della ristorazione e dell’edilizia. Nello specifico, secondo il collaboratore di giustizia Nunziato Siracusa, i soldi utilizzati per la creazione della società Pianeta Mare deriverebbero dalle attività illecite del clan Mangialupi.
Ai Bonaffini in passato erano stati sequestrati beni per centinaia di migliaia di euro, tra i quali, nel 2011, una flotta navale e 430 unità immobiliari. Da accertamenti patrimoniali si è messo in evidenza come dopo la confisca i Bonaffini avessero ripreso a investire ritornando ad avere il controllo del settore. La nuova ditta, nel 2013, era una bottega che però, in poco tempo, riuscì a crescere al punto di acquistare quattro furgoni. Nel 2014, il salto di qualità con nuovi punti vendita e l’acquisto di altri mezzi e macchinari. Investimenti, che secondo i magistrati, non sarebbero compatibili con i redditi della famiglia. La Procura ha fatto confermato che le indagini proseguono.