Un masso potrebbe staccarsi da un momento all’altro dal monte Gallo e travolgere le abitazioni lungo il suo cammino. Un rischio da non sottovalutare, soprattutto dopo i tragici fatti del 27 novembre dello scorso anno quando una donna perse la vita schiacciata da un pezzo di roccia a poco distanza dalla riserva di Capo Gallo. Per questo il Comune, con un’ordinanza del 28 gennaio, ha stabilito lo sgombero immediato di tredici abitazioni in via Schillaci e via Barcarello, sulle quali incombe il rischio di una frana. Un provvedimento inaspettato, dettato da motivi di sicurezza ma che getta nello scompiglio tredici famiglie che ora non hanno più un tetto sotto cui rifugiarsi. E che chiedono certezza sui tempi.

Il provvedimento emanato dal sindaco Leoluca Orlando, infatti, si basa sugli esiti dell’ispezione del corpo nazionale del Soccorso Alpino e speleologico. Nella relazione, infatti, si evidenziano «condizioni di grave rischio per la pubblica incolumità per la presenza in posizione di elevato pericolo di crollo alcuni elementi di dimensioni notevoli, anche nell’ordine di 15, 20 e anche 30 metri di altezza». Gli esiti della relazione, seppur basati su «ispezioni visive non suffragate da indagini puntuali in parete e prive di calcoli geo-tecnici sulla stabilità geomorfologica locale» impongono l’adozione di misure prudenziali per «la salvaguardia della pubblica incolumità, in attesa di più dettagliate valutazioni formulate sulla base di ulteriori indagini». Per i residenti, quindi, non rimane altro che aspettare ulteriori accertamenti sulla scorta dei quali, il Comune deciderà se revocare l’ordinanza o mantenerla in vigore.