Negli scorsi giorni gli operai comunali sono intervenuti per tagliare i rami in piazza Cavour e nel cuore dell'Antico corso. «Lo fanno ogni anno, per evitare che la piazza prenda fuoco», spiegano alcuni residenti. «Abbiamo una strada di tronchi», lamenta un altro cittadino. Guarda le foto
S. Agata, alberi potati al Borgo e in via Plebiscito «Sono rimaste solo quattro piante spelacchiate»
«Capisco che si devono sparare i fuochi d’artificio, ma un albero non può ricrescere in pochi mesi». La voce di un residente, al suo primo anno da cittadino catanese, è carica di amarezza. Descrive piazza Cavour – meglio nota ai catanesi come piazza Borgo – pochi giorni dopo il taglio dei rami di tutte le piante che si trovano nell’area. Un’operazione legata alla festività per la patrona Sant’Agata che da oggi entrerà nel vivo e ai botti che verranno sparati dalla zona in occasione del giro interno del 5 febbraio. «Gli operai sono arrivati giovedì scorso, ma non credo abbiano avvisato». «Non c’era nessun cartello – conferma una donna che abita nella zona – hanno potato gli alberi ma non hanno avvisato nessuno. Le macchine erano ancora lì». Un’operazione simile è stata effettuata anche in via Plebiscito, dove il percorso religioso passerà il giro esterno di domani. «Gli alberi sono stati tagliati da San Domenico fino all’ospedale Vittorio», lamenta Gianluca Reale, che vive nel cuore dell’Antico corso.
Corrado Vigo, presidente dell’ordine degli Agronomi di Catania, non si sbilancia sulle possibili ripercussioni per la vita degli alberi. «Nei prossimi giorni farò un sopralluogo per controllare lo stato delle piante», assicura. «Le potano ogni anno, per evitare che la piazza prenda fuoco», spiega una delle lavoratrici dello storico chiosco di piazza Cavour. «Certo, lo fanno sempre prima di Sant’Agata», interviene un uomo che sorseggia un caffè. «Qui – e allarga un braccio in un gesto che comprende la piazza – fanno i fuochi d’artificio più belli». Ma l’amarezza del giovane neo-catanese non diminuisce. «È un intervento che ha un grosso impatto – lamenta – Prima ti affacciavi e vedevi un piccolo polmone verde tra le macchine. Ora ci sono quattro piante spelacchiate». Se assieme al costo degli spettacoli pirotecnici, «dobbiamo scontare anche la perdita degli alberi, è un vero peccato». A lui fa eco Gianluca Reale. «Abbiamo una strada di tronchi», sbotta. Su via Plebiscito, spiega, «è impossibile che quei rami diano fastidio al passaggio del fercolo. Se si vuole fare pulizia, va bene. Ma così non sono potati, sono capitozzati».