Il testo definitivo che dovrà essere votato dall'Ars sarà esitato nelle prossime ore. Intanto si delineano le principali novità e alcuni passi indietro rispetto alla bozza del documento di cui si era discusso nei giorni scorsi. Confermato il reddito minimo, più il rifinanziamento dei cantieri di servizio
Finanziaria, via libera dalla giunta Crocetta Precari, demanio, formazione e reddito minimo
La legge di stabilità della Regione siciliana dovrebbe essere adottata nelle prossime ore dalla giunta di governo per essere poi trasferita all’Ars per il successivo esame in commissione Bilancio ed Aula, dove potrà essere emendata ed integrata con singoli e specifici passaggi votati. Si tratta dello strumento con cui l’esecutivo rende visibili i contenuti della manovra, andando oltre il dettaglio del documento di programmazione che racchiude gli interventi in generale, con un carattere più legato alla programmazione.
In evidenza la norma che riguarda il precariato con un incentivo agli enti che procederanno alla stabilizzazione nel 2016. Per quanto riguarda la vicenda dell’azzeramento delle indennità dei dirigenti regionali, avanzata dall’assessore all’Economia Alessandro Baccei, va in soffitta la proposta che prevedeva l’indennità solo per chi possiede una struttura con 16 dipendenti da coordinare. Si procede invece ad un taglio di cinque milioni di euro del fondo in questione, in pratica quanto già disposto dalla legge dello scorso anno che stabiliva un taglio del 30 per cento delle posizioni dirigenziali. Toccherà poi alla mappatura dei nuovi ruoli della dirigenza stabilire la divisione delle risorse del fondo. La sensazione è che il governo sulla materia abbia alzato preventivamente la posta in gioco con i sindacati, dal momento che l’ultimo rinnovo del contratto dei regionali risale al 2005. Un modo per tenere alta la tensione nella contrattazione.
Per quanto riguarda le concessioni di demanio marittimo, la Regione manterrà la facoltà di approvare i singoli piani di utilizzo. I Comuni già in possesso di questo requisito disporranno della possibilità della concessione del demanio territoriale, da potere trasferire con apposite sub concessioni a lidi, stabilimenti e servizi connessi. I Comuni, di converso gireranno alla regione il 50 per cento del valore delle concessioni. Un capitolo che negli anni scorsi è pesato sul bilancio preventivo per 30 milioni di euro l’anno, ma poi al consuntivo si incassano solo sette milioni di euro. Con la nuova norma che andrà ad essere perfezionata, la Regione incasserebbe in ogni caso la metà della competenza di bilancio, pari a 15 milioni di euro. In pratica viene replicato lo stesso schema della concessione del piano regolatore dell’urbanistica.
Tra le misure di sostegno alla povertà, confermato il reddito minimo. È inoltre previsto il rifinanziamento per oltre quattordici milioni di euro dei cantieri di servizio, progetti finanziati direttamente ai Comuni per opere di riqualificazione. Nel settore della Formazione dovrebbe rientrare il taglio, pari quasi al 50 per cento di alcune rubriche. In ballo la spesa per i consorzi universitari che arriva a circa sei milioni di euro. La proposta iniziale di contenimento della spesa chiesta dall’assessorato al Bilancio superava i quattro milioni di euro. In alto mare invece al momento l’idea di ripristinare un contributo alle scuole paritarie di inspirazione religiosa. Su questo saranno i singoli deputati a proporre emendamenti. In passato il contributo era di 19mila euro a singola classe, adesso è scivolato a mille euro.