Scontro-salvezza col Frosinone È l’ultima spiaggia per Ballardini

È il remake di un film già visto. La sceneggiatura è la stessa della gara interna con il Chievo dello scorso 8 novembre, match che nonostante il successo della squadra sancì la fine del ciclo Iachini sulla panchina rosanero. A distanza di poco più di un mese, il clima da «ultima spiaggia» circonda il Palermo targato Ballardini, tecnico appeso a un filo e il cui destino dipende dal match casalingo di domani contro il Frosinone, secondo anticipo (fischio di inizio ore 18) della sedicesima giornata.
La trama è delineata: se i rosanero non riusciranno a battere i ciociari in questo delicato scontro-salvezza, Ballardini sarà esonerato e verrà richiamato Iachini che, intanto, avrebbe già dato la propria disponibilità in occasione dei due contatti telefonici avuti con Zamparini dopo la sfida contro l’Atalanta di domenica scorsa. Solo una vittoria potrebbe salvare il tecnico romagnolo anche se, osservando quanto è successo proprio con Iachini, a volte anche un successo (accompagnato ad esempio da una prestazione deludente) può non bastare per cambiare le sorti di un allenatore con il destino già segnato.

Le premesse, peraltro, non sono incoraggianti. La percezione, supportata dalle risposte fornite dai rosanero nelle ultime partite e dagli spifferi provenienti da Boccadifalco, è che una grossa fetta della squadra non sia sintonizzata sulle frequenze del tecnico e che non sia disposta a gettare il cuore oltre l’ostacolo per salvargli il posto. Il problema è a monte: perché dopo la sconfitta di Bergamo continuare con Ballardini se non ha più la fiducia dello spogliatoio? E soprattutto perché affidare ad un allenatore delegittimato la preparazione di una gara così importante come quella di domani? Sono diversi i punti interrogativi alla vigilia di questo primo «spareggio» salvezza. Dopo il ko di Bergamo, Ballardini ha esaurito i bonus a sua disposizione e si presenterà all’appuntamento di domani come se fosse un separato in casa. Sarà il campo a confermare o smentire questa considerazione ma l’atmosfera è pesante e non sarà facile in queste condizioni resettare le tre sconfitte rimediate in una settimana tra campionato e Coppa Italia.

Nell’aria, inoltre, si percepisce anche il malcontento dei tifosi alcuni dei quali nei giorni scorsi hanno manifestato attraverso cori e striscioni il loro disappunto nei confronti di giocatori e società. Per cambiare l’inerzia e proiettarsi con più fiducia verso il mercato di gennaio (sessione nella quale verrà ufficializzato l’acquisto dell’attaccante venezuelano Arteaga e forse anche quello del centrocampista Gnahoré tentato però dalla Juventus) servirà una vittoria convincente, una reazione d’orgoglio da parte di un gruppo realmente motivato e spinto dalla voglia di imporsi sull’avversario. Un avversario che, in questo caso, è in difficoltà. Il Frosinone, proprio come il Palermo, necessita di una vitale boccata di ossigeno. I rosanero, quartultimi con 15 punti, hanno una sola lunghezza di vantaggio sui ciociari e non possono commettere ulteriori passi falsi se vogliono mantenere le distanze dal terzultimo posto occupato proprio dalla compagine di Stellone. Una squadra brillante tra le mura amiche ma che sta facendo enorme fatica in trasferta dove finora ha ottenuto solo un punto, a Torino contro la Juventus.
«Il Frosinone in questi anni ha portato avanti un certo tipo di lavoro aggiungendo sempre qualche pedina al gruppo storico – ha spiegato Ballardini – E’ un gruppo che fa della solidità il suo principale punto di forza. Anche noi dobbiamo essere solidi – ha aggiunto – servirà un Palermo compatto e anche concreto». Tiene banco il tema relativo al suo futuro: «Iachini in preallarme? Non mi riguarda, io devo pensare solo a fare il mio lavoro e cercare di farlo al meglio».
Sono 23 i convocati. Il tecnico rosanero riavrà a disposizione Struna e Vazquez («Sta bene, penso che farà una grande partita») che hanno scontato il turno di squalifica. Nella lista figura anche il capitano della Primavera, Toscano.


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