La pista che costeggia parte delle antiche mura Dionigiane, verrà arricchita da un'area espositiva con dieci opere d'arte, inaugurata oggi. Realizzata con 600mila euro di fondi comunitari ricevuti per il progetto Re Building the Future. Una nuova attrazione ma ancora scarsamente pubblicizzata
Siracusa, il Parco delle Sculture sulla ciclabile Artisti da tutto il mondo per il percorso sul mare
Dove termina la riviera di Dioniso, a piazza dei Cappuccini, dove si staglia il monumento ai Caduti d’Africa di Romano Romanelli, inizia la pista ciclabile di Siracusa. Sei chilometri di percorso che costeggia il mare, scorrendo sulla linea della precedente ferrovia che collegava Catania a Siracusa, su cui si stagliavano tremila anni fa le mura Dionigiane, la cinta protettiva dell’antica città greca, considerate le più estese del mondo classico.
L’amministrazione del capoluogo aretuseo ha intercettato l’anno scorso un finanziamento della comunità europea (di oltre 600mila euro) per il progetto Re Building the Future. L’obiettivo è la valorizzazione dell’itinerario e la creazione di un percorso artistico, che verrà inaugurato oggi: la pista ciclabile verrà così arricchita dal Parco delle Sculture. Il progetto prevede l’installazione di dieci opere d’arte, la cui guida è stata affidata a Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale Umbra, curatore di fama transnazionale, che ha selezionato artisti da ogni parte del mondo. Sculture, installazioni e giochi di luce renderanno ancora più suggestiva l’esperienza itinerante. La naturale bellezza del lungo costone roccioso sul mare Ionio, già luogo di memoria della civiltà greca (i reperti del vecchio porto e delle mura), che convive con i resti della infrastruttura ferroviaria, verrà arricchita da un’area espositiva lunga circa seicento metri.
Il progetto, nella sua fase conclusiva, ha anche visto la partecipazione popolare: agli inizi di novembre sono stati convocati gli studenti, i professionisti e gli imprenditori, infine gli abitanti dei quartieri di Mazzarona e di Grottasanta. Come già sostenuto dall’assessore alla Cultura Francesco Italia, gli incontri sono serviti a «costruire percorsi di condivisione e confronto sul territorio con i residenti, che per primi sono chiamati a tutelare e custodire le opere». Persino la scelta del logo del Parco delle Sculture è avvenuta attraverso una consultazione pubblica, che ha utilizzato come strumento il social network più famoso, Facebook, e ha tenuto conto del numero di like ricevuti dalle tre proposte – il numero di votanti non è però stato consistente, solo in 478 hanno partecipato.
Proprio sulla gestione della comunicazione e della promozione dell’evento sembrano sorgere delle criticità: la pagina web di Re Building the Future ha sponsorizzato solo ieri l’inaugurazione odierna del parco tematico. Sulla pagina social dell’evento inoltre uno degli autori delle opere ha sottolineato l’assenza della cartellonistica stradale per le vie della città. I cittadini aretusei, nonostante l’annunciata partecipazione dal basso al progetto, sono davvero a conoscenza dell’evento?