L'assessora all'Energia annuncia di «stare lavorando già da alcuni mesi a un nuovo progetto». Le risorse finanziarie dovrebbero essere quelle previste all’interno del Po Fesr 2014-2020. Obiettivo anche il potenziamento del fotovoltaico. Ma i Comuni devono farsi trovare pronti coi piani energetici
Contrafatto: «Banda larga in Sicilia in due anni» L’impegno di usare 380 milioni di fondi europei
«Pensiamo di realizzare la banda larga in Sicilia in un periodo che non superi i due anni, stiamo lavorando già da alcuni mesi ad un progetto che nasce da una nuova ipotesi di lavoro condotta dal Dipartimento Energia della Regione siciliana». Ad annunciarlo è Vania Contrafatto, assessora regionale all’Energia ed ai servizi di pubblica utilità. Che prosegue: «Le scommesse che devono motivarci sono quelle in grado di abbinare innovazione e sviluppo sostenibile. Siamo al lavoro per raggiungere i risultati in termini ragionevoli».
Lo stato dell’arte va al di là dell’annuncio e le interlocuzioni avviate dal rappresentante del governo regionale in questi mesi, puntano alla definizione di atti e passaggi, a conclusione di un articolato lavoro di preparazione. Procedendo sotto traccia e cercando di isolare i grandi appetiti, si sta arrivando sul progetto ad uno step operativo di tutto rispetto. Le risorse finanziarie dovrebbero essere quelle previste all’interno del Po Fesr 2014-2020. L’Obiettivo tematico è il quattro, la cui dotazione complessiva ammonta a 519 milioni di euro, «Energia sostenibile e qualità della vita». Al 4.3 ci sono le famose Smart grid, le cosiddette reti intelligenti. In molte parti della Sicilia queste sono sature.
Si punterebbe quindi ad aumentare la capacità di trasporto delle rinnovabili, in particolare del fotovoltaico. Uno dei primi obiettivi è quello di mettere sotto controllo l’intera rete di immissione a media e bassa tensione, ma, anziché procedere al controllo istantaneo delle cabine attraverso il sistema satellitare, bisognerà procedere con un collegamento con la fibra ottica tra singole cabine elettriche. La cifra di 114 milioni di euro è insufficiente, è quindi allo studio un accordo di programma con Enel con un aumento dell’hosting capacity. L’ intervento sarà realizzato con il ministero dello Sviluppo economico con cui verrà siglato un accordo e che interverrà ad integrazione delle zone che restano fuori dalla copertura.
La dotazione delle risorse previste ammonta a 380 milioni di euro per gli investimenti sulla banda larga, gestiti dal Dipartimento delle Attività produttive, con il Dipartimento Bilancio che gestisce attraverso Telecom la realizzazione di un’altra parte della banda larga in Sicilia. L’obiettivo per quella data è quello di essere pronti a ragionare per un programma condiviso con gli enti locali e gli operatori per quanto riguarda le azioni di efficientamento energetico. Gli impianti di illuminazione pubblica potranno partire solo in presenza degli strumenti di pianificazione dei rispettivi ambiti, i piani energetici comunali che possono anche essere diversi dai Paes, piani di azione per l’energia sostenibile e che in molti casi arrivano ad integrarli.
Dei 320 Comuni che hanno aderito al patto dei sindaci solo 250 hanno depositato le azioni ed i contenuti dei rispettivi piani. Nell’Obiettivo tematico quattro sono inoltre previsti l’efficientamento di edifici pubblici, piani di illuminazione comunali e una linea di intervento di 57 milioni dedicata alle imprese, ammodernamento dei singoli impianti e ristrutturazione. La speranza è che i singoli comuni non si facciano trovare ulteriormente impreparati di fronte alle accelerazioni burocratiche richieste. Il tavolo partenariale con i sindacati, l’Anci, Confindustria, Confartigianato e l’Assessorato al Bilancio andrà invece ad individuare gli strumenti di ingegneria finanziaria utili all’operazione.