I turni per l'erogazione dell'acqua non vengono rispettati. E alcune zone della città sono a secco. Così, visto il bel tempo, c'è chi ha preferito fare il bagno a Torre Faro. Intanto i tecnici dell'Amam hanno individuato una soluzione che potrebbe riportare alla normalità in un paio di giorni
Messina, nuovo bypass per ridurre i tempi I cittadini esasperati si lavano a mare
Un nuovo bypass potrebbe drasticamente ridurre i tempi di attesa del ritorno alla normalità. L’Amam Spa, azienda che gestisce l’acquedotto di Messina, sta studiando la possibilità di superare il punto della condotta di Fiumefreddo danneggiata dalla nuova frana di Calatabiano attraverso l’apposizione di tubi flessibili fatti passare nelle zone più rocciose. Una soluzione che, se praticabile, potrebbe favorire la fine dei disagi in un paio di giorni, anziché in due o tre settimane. Monta, intanto, la protesta della popolazione poiché gli orari di distribuzione dell’acqua attraverso i serbatoi cittadini, pubblicati sul sito della partecipata del Comune, non vengono rispettati.
Ieri, i geologi hanno effettuato un sopralluogo sulla condotta, individuando un paio di punti da impiegare per il bypass interno alla condotta di Fiumefreddo. La fattibilità del progetto dovrà essere vagliata dal Genio civile di Catania. In caso di via libera, la normale erogazione idrica dovrebbe riprendere entro un paio di giorni, come conferma la stessa Amam. Nel frattempo, l’emergenza non dà tregua, con i cittadini talmente esasperati da arrivare a lavarsi in mare, come è accaduto questa mattina a Torre Faro. Cresce il malcontento anche per via del mancato rispetto della tabella pubblicata dall’Azienda mediterranea acque sul proprio sito web istituzionale. Mentre si susseguono le telefonate di utenti rimasti all’asciutto, il consigliere comunale Benedetto Vaccarino e quello della terza circoscrizione Mario Barresi, entrambi del Pd, scrivono al sindaco, facendo presente che le tabelle diramate «risultano essere non veritiere. Molte zone della terza circoscrizione – proseguono – come Gazzi, Camaro, Quartiere Lombardo, oggi non hanno visto scendere nemmeno una goccia d’acqua dai rubinetti». L’invito al primo cittadino è di accertare «eventuali responsabilità dei soggetti da lui nominati al vertice della società che gestisce l’acquedotto. Non si può giocare con un problema serio come quello della mancanza di acqua».
Ieri sera, palazzo Zanca ha reso nota la mappa dei punti fissi di distribuzione mediante autobotti: viale Giostra isolato 13; torrente Trapani alto; Giampilieri Superiore, piazza Pozzo; Faro Superiore; Cep, via Livatino alta; Torre Faro, piazza Chiesa; Ganzirri, nei pressi del ristorante Salvatore. Confermati i punti di stoccaggio nell’autoparco di via Bonino e nell’area dell’ex gazometro in viale Giostra. In programma questa mattina, su disposizione della prefettura, l’attracco al porto di Messina di una nave cisterna della Marnavi, della capacità di 5.450 metri cubi con immissione diretta dell’acqua nella rete cittadina. L’approvvigionamento si ripeterà il 7, 10 e 13 novembre prossimi. Nel primo pomeriggio, a palazzo del Governo, è previsto un nuovo tavolo. Una delle priorità, al momento, come confermato da Accorinti, è il «reperimento immediato di un numero di autobotti e di autisti adeguato per ridurre il disagio dei residenti».
Per i casi di particolare emergenza, che interessano persone anziane e disabili non assistiti, può essere contattato, dalle ore 7 alle 24, il numero telefonico 090 7724110 o inviato un fax al numero 090 694888 (specificando nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico e motivo della richiesta) o una e-mail all’indirizzo autoparco@comune.messina.it.