Otto immobili abusivi saranno abbattuti fino al 6 ottobre per una spesa di 66mila euro, a carico dei proprietari. C'è chi ha deciso di provvedere autonomamente, evitando l'intervento della ditta incaricata. E chi presenterà ricorso contro la decisione della Procura
Valle Templi, un proprietario anticipa le ruspe Ma un privato dice no a spese di demolizione
Le ruspe nella valle dei Templi saranno in azione fino al 6 ottobre. Circa due settimane per abbattere otto immobili abusivi ricadenti nella zona A, soggetta a inedificabilità assoluta. Per una spesa complessiva di 66mila euro. Solo una piccola parte dei 650 edifici da demolire, ma comunque un inizio, grazie al pressing della Procura di Agrigento che lo scorso 14 luglio ha lanciato un ultimatum agli enti competenti: Comune, Soprintendenza e Parco archeologico: «O intervenite entro 30 giorni o l’autorità giudiziaria procederà per abuso d’ufficio ed omissione di atti d’ufficio».
Così, dopo le prime demolizioni, le reazioni dei privati sono diverse: c’è chi, come il proprietario del muretto abbattuto lunedì, presenterà ricorso contro la Procura. E chi decide, dopo anni di immobilismo, di anticipare le ruspe e far abbattere autonomamente la sua casa abusiva. È quanto ha fatto il proprietario dell’edificio di circa 60 metri quadrati di via degli Imperatori che sarebbe dovuto essere buttato giù il 30 agosto. Stamattina ha comunicato alle autorità di aver provveduto anche a eliminare i detriti. In ogni caso le spese sarebbero state comunque addebitate a lui.
È proprio sui costi che invece il proprietario del muretto di cinta demolito lunedì a Poggio Muscello, intende continuare la battaglia. «Non riteniamo legittima e condivisibile la decisione adottata dalla Procura – scrivono i suoi avvocati Roberto Gambino e Giacomo La Russa – Il Pm, da un lato, ha dovuto riconoscere che ad eseguire la sentenza penale poteva e doveva essere la sola autorità giudiziaria e non il Comune e dall’altro, a nostro avviso, ha omesso un indispensabile passaggio procedurale davanti al giudice delle esecuzione penali che era l’unico organo che avrebbe dovuto stabilire come e con chi procedere alla demolizione, con quali spese e nel contraddittorio con gli interessati». I legali richiamano uno stralcio di una sentenza della Cassazione, a sezioni unite, la numero 15/1996. «Esporremo tutto in ogni sede – concludono – opponendoci che ai nostri assistiti vengano addebitate le spese della demolizione».
Secondo il cronoprogramma redatto dal Comune di Agrigento ed inviato alla Procura della Repubblica, le ruspe, dal 30 agosto al 5 settembre, saranno al lavoro in via Degli Imperatori per radere al suolo un fabbricato. Il giorno dopo e fino all’11 settembre, l’impresa tornerà, per la terza volta, in contrada Poggio Muscello; mentre dal 12 al 24 settembre sarà all’opera in via Afrodite dove verranno demoliti due fabbricati. In contrada Maddalusa le demolizioni sollecitate dalla Procura si concretizzeranno dal 25 settembre fino al primo ottobre. L’ultimo fabbricato che verrà raso al suolo si trova in contrada Cugno Vela. In questo caso, gli operai resteranno al lavoro dal 2 al 6 ottobre. I costi maggiori sono previsti per le demolizioni dei due immobili di via Afrodite: rispettivamente 25mila euro e 21mila euro.