Polemica nel grosso centro del palermitano per la notizia dell'organizzazione, dopo 15 anni di stop, della manifestazione. Per Enrico Rizzi, leader nazionale del partito animalista, va immediatamente bloccato. Il sindaco: «Domani sul tavolo tutte le questioni sollevate»
Palio a rischio infiltrazioni mafiose, polemica a Carini Sindaco convoca vertice: «Massima trasparenza»
Il Palio della discordia. È polemica a Carini per la notizia dell’organizzazione, dopo quindici anni di stop, della manifestazione, che fino al 2000 si svolgeva dal 12 al 14 settembre, in occasione della festa del Santissimo Crocifisso. «Se non si riesce a garantire la legalità nell’organizzazione della manifestazione, la corsa non si farà» dice il sindaco Giovì Monteleone, rispondendo a Enrico Rizzi, segretario nazionale del partito animalista, secondo cui il palio deve essere fermato. «Chiediamo l’immediato blocco visto che dal 2000 non si organizzano più pali nelle province di Palermo e Trapani per infiltrazioni mafiose in queste manifestazioni, doping e scommesse» scrive il leader degli animalisti in una lettera inviata, oltre che al primo cittadino, anche al prefetto e al questore di Palermo, Francesca Cannizzo e Guido Longo.
Per far luce sulla vicenda il sindaco Monteleone ha convocato una riunione con le forze dell’ordine e gli organizzatori della manifestazione, fissata per domani alle 10.30 presso la sala consiliare del Comune di Carini. «Questa manifestazione è organizzata da un comitato civico – spiega il primo cittadino –, di cui fa parte anche un dirigente di Legambiente. Domani metteremo sul tavolo tutte le questioni sollevate dal partito animalista. Invito le associazioni animaliste a prendere parte all’incontro. Tutto si deve svolgere nella massima trasparenza».