Un'unità per bambini sotto i tre anni, un centro diurno e una comunità per giovani adulti. Per un bacino potenziale di mille assistiti dell'Asp etnea. Lo stop era stato imposto dall'assenza del direttore generale. «Ma ora è già in corso il collaudo», annuncia Renato Scifo, responsabile del settore. Guarda le foto
Canalicchio, centro autismo pronto ma chiuso «Dopo tre anni, sbloccato l’iter per l’apertura»
Un’area da 2.500 metri quadrati, con ulteriori 1.200 metri quadrati di verde. Progetti di ortocultura, un centro diurno, dieci posti letto. Ma per lunghi mesi del centro per l’autismo dell’Azienda sanitaria provinciale di via Manzella, a Canalicchio, non si è saputo nulla. L’immobile è stato ceduto dal Comune all’Asp nel 2012. L’ultima novità, in ordine cronologico, era stata il sopralluogo compiuto a dicembre 2014 dall’allora assessora regionale alla Sanità Lucia Borsellino. In mezzo, «un ente da tre anni senza direttore generale – spiega Renato Scifo, responsabile della struttura di Neuropsichiatria infantile dell’Asp e dei servizi per l’autismo – Un lungo stallo, ma siamo andati avanti». Adesso sembra che l’iter sia ripartito, «abbiamo avviato alcuni servizi, per il momento di riabilitazione. Siamo in una fase di rodaggio; dopo la pausa estiva speriamo di poter fare la presentazione ufficiale». Un centro che potrebbe venire incontro alle esigenze delle famiglie catanesi, al momento costrette a rivolgersi a specialisti privati con parcelle da migliaia di euro.
Tre i moduli che verranno ospitati: intensiva precoce, dedicata ai bambini sotto i tre anni; un centro diurno per attività con ragazzi più grandi; una comunità residenziale rivolta ai giovani adulti che per effettuare il proprio percorso hanno bisogno di un distacco dalla famiglia. «Verranno realizzati progetti aggiuntivi ai percorsi minimi che l’Asp può garantire adesso», afferma il medico. E non ci sarà nessuna lista d’attesa per l’accesso. «Si tratta di pazienti già presi in carico dal dipartimento – spiega Scifo – Sono ragazzi e ragazze già seguiti: quando vedremo che ci sarà la possibilità di fare dei percorsi, ne parleremo con le famiglie e proporremo uno dei moduli da poter attivare». L’Asp ha più di mille assistiti nel Catanese, «verranno organizzati dei passaggi abilitativi integrati con il territorio, coinvolgendo le famiglie, le scuole e i terapisti, mantenendo una stretta individualizzazione dei percorsi».
Il centro di via Manzella è una struttura di sostegno da tempo attesa dalle famiglie della provincia etnea per i servizi aggiuntivi che potranno essere forniti. «Opereremo in rispetto delle linee guida regionali per persone con autismo». Il responsabile non si sbilancia su quali saranno le attività, ma fornisce qualche anticipazione. Verrà avviato un protocollo con il Cnr e anche una convenzione con l’università. «Diventerà un centro di riferimento per il territorio, con la creazione di cooperative sociali per impiegare i giovani». Allo stato attuale, i pazienti in carico sono quelli della Neuropsichiatria infantile, dunque solo minorenni. «Ma, appena avremo l’organico completo, andremo oltre l’età evolutiva. Potremo coinvolgere anche dei giovani adulti».
In questa fase sono in corso il collaudo e proprio la presa in organico del personale. In questi giorni «l’Assemblea regionale siciliana ha rilasciato le linee guida per le dotazioni organiche – conclude il responsabile Asp – Quindi entro il 30 settembre si potranno aprire gli iter per le assunzioni e finalmente potremo iniziare a spendere la quota di bilancio riservata».