L’horror è morto, viva l’horror

«La crisi del cinema horror si può ricondurre ad una crisi di creatività. I film horror, soprattutto quelli che escono nella stagione estiva, non sono certo campioni di originalità». Chi parla è Franco Calandrini, direttore artistico del “Nightmare Film Fest” che si è tenuto a Ravenna dal 30 ottobre al 3 novembre. Con lui abbiamo fatto il punto su un genere – quello del cinema horror, appunto – che sembra attraversare un momento di crisi creativa. Scorrendo l’elenco delle uscite di questi ultimi anni, fatte salve rare eccezioni, ci appaiono tremendi remake, trilogie fatte di temi triti e ritriti, sequel dannosi e irritanti. Stiamo assistendo al crollo di un genere che sembra aver perso quella carica animalesca e antiborghese che, prima in letteratura e poi nel cinema, aveva infuocato intere generazioni. Il gusto del macabro e quel sottile piacere del disgusto sono sempre meno manipolazioni interiori e suggerite, mentre sono sempre più alterazioni visive sbattute in faccia allo spettatore.

Però – precisa ancora Calandrini – esistono dei margini di rigenerazione, che non sono comunque da ricercarsi nella grande produzione, dove i quattrini contano molto e le belle idee poco. «Va detto che il cinema horror che arriva nelle sale è solo una minima parte di quello che viene prodotto nel mondo. Dal nostro osservatorio, sicuramente privilegiato in quanto per natura aperto alle produzioni più estreme o marginali, abbiamo potuto notare una svolta che pensiamo ormai sarà irreversibile». Una piccola produzione indipendente con regista e attori esordienti, per quanto talentuosi possano essere, dovrà effettuare quello che Franco Calandrini definisce l’“aggiramento”. «È così che ormai un buon 70-80% dei film horror prodotti, aggirando le sale, arrivano direttamente alle TV satellitari, all’home video e alle edicole. I film in pellicola quindi diminuiscono drasticamente e in attesa di una risistemazione delle sale, un’attesa che non sarà molto lunga dato che c’è stato un 265% di aumento di sale che si stanno adattando al digitale».

In attesa che i nomi nuovi sostituiscano i vecchi numi dell’orrore cinematografico e facciano tornare il vero horror in sala, assistiamo ad una mondializzazione del fenomeno. Oltre che l’America, la terra d’elezione di alcuni capolavori degli ultimi decenni, il nuovo cinema horror abbraccerà indiscriminatamente tutti i continenti. «C’è una nuova ondata di registi, soprattutto asiatici, spagnoli e americani –  ha spiegato Calandrini – che si stanno affermando su scala internazionale con crediti sempre maggiori. Sarà poi la storia a farci capire se si tratta di nuovi Cronenberg, Carpenter, Romero». E la storia per il momento si fa anche al Ravenna Nightmare Film Fest. «La nostra rassegna, fortunatamente, ha la possibilità di scegliere tra tante “strade” – ha aggiunto Calandrini – la sua peculiare e ha fatto la scelta di mostrare l’orrore da più punti di vista, partendo da quello più strisciante e psicologico fino ad arrivare a quello più estremo».

Uno stimolo in più anche per l’horror made in Italy, che tuttavia stenta a rinverdire i fasti di un tempo. «In Italia non esiste un volume adatto di produzione ed è inevitabile che su numeri così piccoli sia più difficile la nascita di un talento o di una nuova onda. Dario Argento non è nato dal nulla, ma in anni dove c’era una situazione produttiva forte che attendeva l’avvento del suo messia. Spero di sbagliarmi, ma finché i numeri saranno così limitati la possibilità di avere una rinascita del cinema horror nostrano la vedo lontana». Ma, in generale, ci chiediamo se ci sarà ancora un cinema puramente horror, visto che, dopo essere uscito dal suo ghetto, è ormai un bubbone esplosivo presente altrove e contaminato al suo interno. «Quanto alla purezza dell’horror – conclude Calandrini – mi permetto un paragone biologico: le “razze meticce” tendono a essere più belle e più sane delle “razze pure”. Penso la stessa cosa dei generi cinematografici: l’horror si è già mescolato con altri generi, o come prodotto principale, o come prodotto secondario, il che significa semplicemente che essere integrati e assorbiti in altri generi, o assorbirne altri, rappresenta la crescita».  


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]