La presidente della commissione parlamentare, Rosy Bindi, e il suo vice, Claudio Fava, questa mattina sono andati nell'abitazione del testimone di giustizia. «È stato un momento di concretezza», dice lui. Che ha parlato del perché la sua azienda ha chiuso: «Mancanza di legislazione»
Agrigento, la commissione antimafia va da Cutrò Bindi e Fava a Bivona. «Sostegno a chi denuncia»
La presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi e il vicepresidente Claudio Fava hanno incontrato a Bivona (in provincia di Agrigento) il testimone di giustizia Ignazio Cutrò, ex imprenditore e presidente dell’Associazione nazionale testimoni di giustizia. «È stata una visita importante, un incontro dal forte valore simbolico – spiega in una nota Cutrò -. Ma è stato anche un momento di concretezza sul come le istituzioni possano e debbono agire a sostegno di chi ha osato sfidare la mafia in Sicilia».
Un incontro, in casa di Cutrò, servito per parlare dei testimoni di giustizia. Ma anche dei motivi per i quali l’azienda edile dell’uomo ha chiuso dopo la sua scelta di parlare coi magistrati. Tra le cause, «la mancanza di una legislazione che consenta, seppur nel rispetto della concorrenza e del libero mercato, l’aggiudicazione di una quota parte di appalti pubblici, agli imprenditori e commercianti che denunciano». «La prossima sfida per l’Associazione nazionale testimoni di giustizia – dichiara Cutrò – sarà quella di farsi promotore con il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio di un intervento legislativo in tal senso, forte anche del sostegno condiviso della presidente dell’Antimafia Rosy Bindi».