A fare scattare lo stato di agitazione è stata la bocciatura dell'emendamento durante la manovra della Finanziaria all'Ars per il bacino da 80 mila tonnellate di Fincantieri. «Non aver assicurato le somme necessarie al finanziamento del nuovo bacino di carenaggio - afferma in una nota il sindaco Orlando - è un atto grave che l’ARS ha compiuto, mettendo a rischio il futuro, oltre che il rilancio, di Fincantieri a Palermo»
Cantieri navali, sciopero degli operai «Vogliamo incontro col prefetto»
Resteranno a braccia conserte per tutta la giornata domani gli operai del Cantiere navale di Palermo per lo sciopero di otto ore indetto dalla Fiom, dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale.
A fare scattare lo stato di agitazione è stata la bocciatura dell’emendamento durante la manovra della Finanziaria all’Ars per il bacino da 80 mila tonnellate di Fincantieri. A Palermo, il sindacato dei metalmeccanici della Cgil, che chiede un incontro con il prefetto del capoluogo siciliano, Francesca Cannizzo e al governo siciliano di convocare un incontro, in mattinata ha anche organizzato un sit-in davanti alla sede della Prefettura. Le trattative tra Fincantieri e i sindacati riprenderanno il 10 e l’11 maggio prossimi. «Il tema del rinnovo del contratto integrativo a Palermo – dice il segretario provinciale della Fiom, Angela Biondi – si intreccia con la realizzazione del bacino da 80 mila tonnellate. Fincantieri ha ribadito più volte la necessità di attuare l’opera per rendere produttivo il sito». A Palermo, due giorni fa i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione degli operai del Cantiere navale, perché dalla finanziaria regionale, che l’Ars ha varato il 30 aprile scorso, è stato stralciato un emendamento del governo, che prevedeva di stanziare circa 15 milioni di euro (fondi ex Espi) destinati proprio alla costruzione del bacino da 80 mila tonnellate. «Abbiamo già chiesto un incontro con il governo regionale su questo, se non arriverà a stretto giro di posta, siamo pronti – aggiunge la sindacalista – ad avviare azioni di protesta».
«Non aver assicurato le somme necessarie al finanziamento del nuovo bacino di carenaggio da 80 mila tonnellate – afferma in una nota il sindaco Orlando – è un atto grave che l’ARS ha compiuto, mettendo a rischio il futuro, oltre che il rilancio, di Fincantieri a Palermo. Trovi, adesso, il governo regionale, un modo per impedire la perdita di una grande opportunità produttiva per Palermo e per la Sicilia intera».