Un nuovo terremoto. È quello che, da questa mattina, travolge la sanità in Sicilia, al centro di un’inchiesta della procura di Palermo su alcuni appalti truccati. Che vede coinvolti diversi nomi di spicco del panorama politico, medico, amministrativo e legale, non sono siciliano. In questo momento, i carabinieri dei Ros stanno eseguendo le perquisizioni mirate […]
Appalti truccati nella sanità siciliana: insieme ai politici, anche medici e manager da Siracusa a Palermo
Un nuovo terremoto. È quello che, da questa mattina, travolge la sanità in Sicilia, al centro di un’inchiesta della procura di Palermo su alcuni appalti truccati. Che vede coinvolti diversi nomi di spicco del panorama politico, medico, amministrativo e legale, non sono siciliano. In questo momento, i carabinieri dei Ros stanno eseguendo le perquisizioni mirate a provare i reati di associazione per delinquere, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione e turbata libertà degli incanti.
I politici indagati: non solo Cuffaro e Romano
Tra gli indagati, l’ex presidente della Regione Sicilia e leader della Nuova DC, Totò Cuffaro, già condannato nel 2011 per favoreggiamento alla mafia. Spicca anche il nome di Saverio Romano, coordinatore politico di Noi Moderati, che potrebbe avvalersi dell’immunità parlamentare. Non sarà così, invece, per gli altri politici coinvolti come il palermitano Antonio Abbonato, consigliere Udc della quarta circoscrizione. Indagato anche il cosentino Ferdinando Aiello, deputato fino al 2018 con Sinistra Italiana.
I medici e manager ospedalieri coinvolti nell’inchiesta
Implicati nell’inchiesta sugli appalti truccati nella sanità in Sicilia anche diversi medici e manager come Paolo Emilio Russo, direttore amministrativo del presidio ospedaliero Avola Noto e non l’omonimo politico, il chirurgo Paolo Bordonaro e il veterinario Vito Fazzino. E ancora il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone; l’ex manager generale degli ospedali riuniti Villa Sofia Cervello, Roberto Colletti, che si è dimesso dall’incarico all’inizio dell’anno. Poi Marco Dammone, consulente dell’Istituto Zooprofilattico, e Iacono Antonio, direttore del Trauma Center di Villa Sofia – Cervello. Indagati dalla Dda anche alcuni soggetti operanti nella sfera legale come Giovanni Tomasino.