Presidente Ars querela conduttore di radio 105 Scontro sulla missione di novembre a Doha

«Cosa cavolo ci vanno a fare a Doha il presidente e i consiglieri dell’Assemblea regionale siciliana?». E’ il titolo della puntata della trasmissione Benvenuti nella giungla di Radio 105, in cui lo scontro tra il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e il conduttore Gian Luigi Paragone ha superato i livelli di guardia. «Lei istiga all’odio sociale», ha attaccato Ardizzone. «Lei spende e spande, dovrebbe restarsene in Sicilia che ha già tanti problemi. Cosa va a fare in giro per il mondo?», ha incalzato Paragone. «E lei vada fuori dall’Italia». «Faccia bene il politico Ardizzone!». «Nordista, si vergogni». «Tanto tra un po’ la vengono a prendere». Fino a quando il presidente dell’Ars ha buttato giù il telefono. Poi si sono aggiunte le telefonate di alcuni radioascoltatori. Così alla fine Ardizzone ha annunciato querela nei confronti di Paragone e di tre ascoltatori di Radio 105, rei di «aver inviato messaggi gravemente ingiuriosi e minacciosi nei confronti del presidente e della sua famiglia».

Al centro dello scontro la missione in occasione del Brand Italy, tenutosi in Qatar nello scorso novembre. A cui hanno preso parte il governatore Rosario Crocetta, il presidente Ardizzone e il presidente della Commissione legislativa Attività produttive, Bruno Marziano. Ieri il quotidiano il Messaggero ha pubblicato un articolo in cui si afferma che le spese del viaggio a carico della Regione Sicilia sarebbero state di 700mila euro. 

Già ieri Crocetta aveva commentato: «Non si riesce a capire com’è che al giornalista che pubblica tale notizia, non venga il dubbio che sia una bufala. A novembre scorso siamo stati invitati dalle autorità del Qatar a presenziare e tagliare il nastro della iniziativa Brand Italy, alla quale erano presenti circa 120 imprenditori siciliani per promuovere i prodotti dell’Isola. L’iniziativa ha avuto un grande successo, con molte aziende siciliane che hanno chiuso importanti contratti. Per quanto mi riguarda – ha continuato a proposito dei costi – le mie spese sono state i soldi del biglietto aereo in seconda classe, le spese di albergo di terza categoria (150 euro a notte), per il cibo non ho speso più di 15 euro a pasto. Se questi dovessero essere i costi della casta, ci sarebbe da ridere». 

L’Ars, con una nota ufficiale, ha affermato che la notizia è «destituita di ogni fondamento». «Gli unici rappresentanti del Parlamento siciliano – prosegue la nota – presenti a Doha sono stati il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, e come facilmente consultabile dal sito web dell’Ars, la spesa liquidata è stata di 3mila 233,99 euro per tre giorni di missione per il presidente Ardizzone e di 5mila 38 euro per cinque giorni per il presidente Marziano. Il tutto per un totale di 8mila 271,99 euro, quindi di poco superiore all’1 per cento della somma indicata negli articoli».

A novembre, il presidente Crocetta aveva detto che per partecipare al Brand Italy erano stati spesi «695 mila euro, finanziati dagli assessorati alle Attività produttive e al Turismo rispettivamente per 550 mila e 145 mila euro. I fondi sono stati spesi per allestire gli stand e per il trasporto – aveva detto Crocetta – Non ci sono state le pletore istituzionali del passato col trasferimento all’estero di intere giunte e mezzo Parlamento ma la delegazione istituzionale era composta da me, dal presidente dell’Ars e dal presidente della commissione Attività produttive».


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