«Respingiamo fermamente ogni contestazione». Sono le prime parole della rettifica inviata dall'avvocato Davide Giugno per conto del noto ristorante all'interno del centro commerciale I portali. Finito nel mirino dei controlli delle forze dell'ordine. La polizia giudiziaria ne ha disposto ieri il sequestro della cella frigorifera
Controlli, la replica della pizzeria Fratelli La Bufala «False le “pessime condizioni igienico-sanitarie”»
In riferimento all’articolo dell’11 aprile 2015 dal titolo Controlli, sanzioni per F.lli la Bufala Burg ai Portali. Alimenti scaduti e cattive condizioni igieniche, che dava conto di verifiche della polizia amministrativa negli esercizi pubblici di Catania, pubblichiamo la richiesta di rettifica inviata alla nostra testata dall’avvocato Davide Giugno.
«Quale legale di fiducia della pizzeria Fratelli la Bufala – Burg esercente
all’interno del centro commerciale I Portali, ritengo opportuno segnalare
la fallaceità delle informazioni incautamente divulgate ai danni della mia assistita che respinge, fermamente, ogni contestazione», inizia il legale. «Non mancheremo di
dimostrare, nelle opportune sedi giudiziarie, l’infondatezza delle mere
irregolarità contestate alla mia assistita — prosegue — Ciò che rileva in questa sede è
rassicurare la clientela della pizzeria Fratelli la Bufala – Burg esercente all’interno del centro commerciale I Portali circa il
travisamento giornalistico dell’accertamento in concreto esitato dalla polizia giudiziaria.
Infatti, i 300 kg di alimenti sono stati sottoposti a sequestro solo perché
sarebbero stati conservati promiscuamente all’interno di un’unica cella
frigo grande quanto una stanza di un appartamento».
«Perché il lettore possa
meglio comprendere — continua Davide Giugno — il cattivo stato di conservazione contestato afferisce
alla presenza, all’interno della stessa cella frigo, di carne e vegetali ben
confezionati e non in contatto diretto gli uni con gli altri. Gli accertatori non hanno, invece, rilevato la presenza nella cella frigo di
alimenti avariati o nocivi per la salute che fossero pronti per la
somministrazione alla clientela. I pochi alimenti ancora confezionati e già
scaduti non erano destinati alla somministrazione bensì alla loro
distruzione. Si rileva ancora che gli accertatori non hanno rilevato “cattive condizioni igienico sanitarie”, ma semplicemente “presenza di
sporcizia” riferendosi alle tracce lasciate sul pavimento della cella da
qualche alimento caduto ai cuochi nelle fasi cogitate di preparazione delle
portate».
«È chiaro che la cella frigo e la cucina sono costantemente puliti
ma ciò non impedisce a qualche pomodoro di cadere sul pavimento ed ivi
lasciar traccia della sua sfortunata fine. Va smentita seccamente la notizia
data circa le “pessime condizioni igieniche, riscontrate anche nei locali
delle cucine” che non trova alcun riscontro nel verbale redatto dagli agenti accertatori. Non meno infondata è la contestazione circa l’omessa
informazione degli avventori della presenza negli alimenti somministrati di
allergeni che, per intenderci, sono tutti quei prodotti alimentari che
possono provocare allergie o intolleranze. Infatti, in ogni menù a
disposizione degli avventori sono specificamente indicati gli ingredienti
utilizzati di talchè chiunque possa essere ben consapevole della propria
scelta alimentare.
Da ultimo, non possiamo fare a meno di indignarci per la pubblicazione e
divulgazione di fotografie che dovrebbero trovarsi nel fascicolo del pubblico ministero e
non sulle pagine dei giornali».