Ieri è stata notificata la denuncia a Luisa Santangelo e Dario De Luca, i nostri giornalisti che hanno raccontato della sosta della candelora in via Torre del Vescovo, davanti alla casa del presunto boss dei Cappello Massimiliano Salvo. Il caso finisce in Consiglio comunale, con una nota firmata dai consiglieri Notarbartolo, Lanzafame e Arcidiacono
MeridioNews querelato dal cereo degli ortofrutticoli Tre consiglieri: «Catania ha bisogno di giornalisti liberi»
«Catania ci sta abituando a un clima di illegalità diffusa». Così, durante la fase delle comunicazioni alla presidente del Consiglio comunale di Catania, il consigliere del Partito democratico Niccolò Notarbartolo è intervenuto in merito alla denuncia per diffamazione aggravata ricevuta da MeridioNews e che parte dall’associazione Cereo degli ortofrutticoli. Notarbartolo ha letto una nota – firmata anche dal vicepresidente vicario del Consiglio Sebastiano Arcidiacono (Sicilia democratica) e da Agatino Lanzafame (Con Bianco per Catania) – per esprimere «solidarietà nei confronti dei due bravi giornalisti di MeridioNews, Luisa Santangelo e Dario De Luca (autrice e autore del pezzo contestato, ndr), che sono stati querelati per avere raccontato dell’insolita sosta della candelora dei fruttivendoli in via Torre del Vescovo, nei pressi dell’abitazione di un boss, durante le festività agatine».
«Da quella segnalazione è partita un’indagine e adesso sta alla magistratura verificare i risvolti penali della vicenda – continua Notarbartolo -. Non sta a noi giudicare quel fatto, ma è compito nostro ribadire che la città di Catania ha assoluto bisogno di giornalisti liberi e coraggiosi che raccontino quelle cose che troppo spesso vengono taciute». Il consigliere comunale fa riferimento al «giornalismo onesto e senza padrini», ricordando che si tratta dello stesso tipo di lavoro, da parte della nostra testata, «che in questi giorni ha pubblicamente denunciato le corse clandestine dei cavalli in circonvallazione facendo partire le indagini del Comune e della magistratura, e che quindi si caratterizza come un patrimonio per la città e va assolutamente difeso».
«Come rappresentanti della cittadinanza manifestiamo solidarietà a Luisa e Dario e chiediamo a chi ha presentato la querela di ritirarla, con la consapevolezza che fare chiarezza sui fatti raccontati con coraggio da questi giovani cronisti e spazzare via ogni ombra dai festeggiamenti in onore di Sant’Agata è il modo migliore per onorare la nostra città e la sua patrona», ha concluso Notarbartolo. Al suo intervento ha fatto seguito quello dell’assessore alla Trasparenza Rosario D’Agata, che ha affermato: «La polizia e la magistratura verificheranno l’assunto, ma ben venga il lavoro dei giornalisti».
La denuncia era stata annunciata da Mario Maniscalco, responsabile della candelora degli ortofrutticoli, nei giorni successivi al caso. Finito sui telegiornali nazionali e ripreso da diversa stampa locale e nazionale. «Stiamo ricorrendo alle vie legali. Non solo per difendere il nostro nome, ma anche il nome di Catania», diceva Maniscalco al quotidiano La Sicilia. Alla procura di Catania il procedimento risulta aperto contro ignoti ma, al momento, gli unici indagati sarebbero i nostri due giornalisti.