La commissione regionale antimafia ad Adrano I sindaci sotto attacco chiedono discariche pubbliche

La commissione antimafia dell’Ars, guidata da Nello Musumeci, ha fatto tappa stamattina nel comune di Adrano per approfondire – insieme ai primi cittadini di Adrano Biancavilla, Santa Maria di Licodica e Paternò che hanno subito atti intimidatori e il rogo delle auto – cosa sta succedendo in questi Comuni che fanno purtroppo parte del cosiddetto Triangolo della Morte. E l’attenzione è caduta subito sul tema rifiuti, con alcuni suggerimenti affidati dai sindaci ai deputati regionali: prima di tutto quello di togliere dalle mani dei privati la gestione delle discariche. 

Una visita istituzionale durata quasi tre ore e tenutasi all’interno di Palazzo Bianchi e alla quale hanno preso parte anche le forze dell’ordine, su esplicita richiesta del presidente Musumeci: c’erano il comandante della compagnia carabinieri Lorenzo Provenzano, quello della locale stazione Nino Ingrassia, ed il dirigente della polizia di stato del commissariato adranita Antonio Amato. I componenti della commissione hanno voluto ascoltare proprio dalla voce dei rappresentanti delle forze dell’ordine cos’è successo e quali interventi sono stati posti in essere per potenziare la sicurezza sul territorio. «L’incontro di oggi – ha esordito Pippo Ferrante, sindaco di Adrano – segue quello che abbiamo avuto in prefettura qualche settimana addietro al quale parteciparono i componenti della commissione antimafia regionale nazionale. Abbiamo espresso le nostre difficoltà sul piano dell’ordine pubblico: sono stati affrontati due problematiche particolari, ossia la gestione dei rifiuti e l’abusivismo edilizio che ha portato all’abbattimento delle abitazioni abusive». 

La problematica su cui si è centrata maggiormente la riunione è stata quella dei rifiuti, soprattutto alla luce dell’elaborazione del nuovo piano. «Abbiamo dato alla commissione un documento sottoscritto da noi sindaci in cui diamo dei suggerimenti per affrontare la problematica», ha affermato Ferrante. I sindaci suggeriscono di realizzare discariche per i paesi del comprensorio oppure una discarica locale per ogni Comune, in ogni caso non più gestite dai privati; ed ancora il potenziamento della sicurezza dei cantieri, l’assorbimento dei netturbini nella pianta organica dei Comuni, chiedendo ai governi regionale e nazionale una deroga ala patto di stabilità. 

Soddisfatto il presidente della commissione Nello Musumeci: «Non siamo qui solo per portare solidarietà ai sindaci del comprensorio, ma per affrontare assieme i vari problemi e trovare delle soluzioni che porteremo a conoscenza del governo regionale. Certamente il fronte rifiuti è quello più caldo che attira l’attenzione delle organizzazioni criminali, ma sapremo trovare una adeguata contro misura» . «Con il presidente Musumeci abbiamo raccolto immediatamente l’appello dei sindaci – si legge in una nota di Fabrizio Ferrandelli, vicepresidente della Commissione regionale Antimafia – perché mai come in questo momento dobbiamo essere vicini ai primi cittadini, uomini e donne in prima fila, spesso bersaglio della criminalità mafiosa. Vogliamo conoscere le dinamiche che hanno determinato in questa zona un clima pesante per neutralizzarle in sinergia con le forze dell’ordine e con la magistratura».

Oltre a Musumeci e Ferrandelli (PD), erano presenti Gianluca Micicche (UDC), Stefano Zito (M5S) e Luisa Lantieri (UDC). Insieme a loro i sindaci Ferrante, Pippo Glorioso (Biancavilla), Toto Mastroianni (Santa Maria di Licodia) e Carmelo Palambo (vice sindaco Paternò); assenti i sindaci di Misterbianco e Belpasso invitati all’incontro. 


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