Accanto all'ufficio denunce c'è un cortile-giardinetto che spesso i poliziotti si sono offerti di curare. «Ma la risposta categorica è stata immotivatamente no», racconta il segretario provinciale del sindacato autonomo. Un «segno d'inciviltà» che rispecchierebbe, secondo l'organizzazione, la quotidianità del lavoro degli agenti e della stessa città etnea
Albero sradicato e abbandonato in Questura Coisp: «È la stessa fine che stiamo facendo noi»
«I colleghi sono stanchi e demotivati». Così Alessandro Berretta, segretario provinciale del sindacato indipendente di polizia Coisp, riassume la situazione dei poliziotti etnei. Uno stato d’animo che va avanti da tempo e si accompagna alla sempre maggiore scarsità di uomini, mezzi e strutture adeguate. Ma l’indignazione si rinforza anche con fatti più semplici, come la presenza di un albero sradicato e abbandonato all’ingresso della questura di Catania. «Nonostante alcuni poliziotti si siano offerti di curare il giardino – continua Berretta -, la risposta categorica è stata immotivatamente no». Un «segno d’inciviltà e non rispetto della natura», secondo i poliziotti catanesi, che fa il paio con «i tanti atteggiamenti di distanza, abbandono e mortificazione» quotidiani della categoria.
«L’ albero ancora vegeto che vedete riposto in foto, anzi abbandonato a terra in attesa che muoia, si trova all’interno dell’ingresso della Questura e precisamente appena si entra, dove c’è un piccolo cortile-giardinetto, proprio accanto all’ufficio denunce», descrive Berretta. Che continua: «Questa è la stessa fine che sta facendo la Questura di Catania». Tra spogliatoi sporchi – «con blatte, topi ed escrementi vari» – e automobili che, quando sono funzionanti, si presentano anch’esse non troppo pulite. Ma anche «disparità di trattamento tra uomini e donne e tra colleghi in generale – spiega Berretta – e opinione pubblica delusa nonostante l’impegno dei poliziotti».
Una situazione che si ripercuote sulla città, secondo il sindacalista, con un «centro storico ormai teatro di sangue e crimini di ogni genere» e «la prostituzione esercitata fin dentro i condomini». Per questo i poliziotti del Coisp chiedono al nuovo questore Marcello Cardona di tirare su il morale della categoria con interventi mirati a ottenere uomini e mezzi, trasparenza nella gestione dei trasferimenti e tutela.