Continuano le perplessità che esprime la segreteria provinciale Cisal terziario in merito alla nota situazione della Catania Multiservizi che dal 15 ottobre non ha più una governance a causa delle dimissioni di due consiglieri d’amministrazione che hanno determinato la decadenza del cda. La perplessità – dichiara il segretario provinciale della Cisal Terziario Paolo Magrì – […]
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Catania Multiservizi, la Cisal terziario chiede un incontro urgente al sindaco
Continuano le perplessità che esprime la segreteria provinciale Cisal terziario in merito alla nota situazione della Catania Multiservizi che dal 15 ottobre non ha più una governance a causa delle dimissioni di due consiglieri d’amministrazione che hanno determinato la decadenza del cda. La perplessità – dichiara il segretario provinciale della Cisal Terziario Paolo Magrì – deriva dalle previsioni dello statuto della partecipata, in particolare l’ultimo comma dell’articolo 15 che recita testualmente: «Se nel corso dell’esercizio viene a mancare la maggioranza dei consiglieri, l’intero consiglio si intende decaduto. In tal caso l’assemblea per la nomina dell’intero consiglio deve essere convocata d’urgenza dal collegio sindacale, il quale può compiere nel frattempo gli atti di ordinaria amministrazione.”
In effetti il presidente del collegio sindacale ha adempiuto immediatamente a dar corso a detta norma, convocando per ben 2 volte l’assemblea che però è andata sempre deserta. Desta ancor più preoccupazione la dichiarazione del sindaco metropolitano, resa durante il consiglio comunale, che attribuisce pieni poteri al collegio sindacale, ma a nostro avviso tali dichiarazioni sembrerebbero essere in palese contrasto con la succitata norma statutaria. Per questo abbiamo chiesto un incontro urgente al sindaco per sollecitarlo a trovare una soluzione e nel contempo rasserenare i lavoratori che patiscono tale inspiegabile anomalia gestionale. Auspichiamo che il sindaco dia una risposta veloce ai lavoratori che sono pronti ad intraprendere ogni azione in difesa del proprio posto di lavoro», conclude Magrì.