Il primo dato politico e' il commissariamento sostanziale della regione con l'assessore all'economia mandato da roma. Un'altra novita' e' rappresentata dall'assessorato al lavoro che passa ai cuperliani del pd. Alla prova la gestione dell'assessorato all'energia (con acqua e rifiuti) che non e' piu' appannaggio del senatore lumia
La nuova Giunta Crocetta delega per delega
IL PRIMO DATO POLITICO E’ IL COMMISSARIAMENTO SOSTANZIALE DELLA REGIONE CON L’ASSESSORE ALL’ECONOMIA MANDATO DA ROMA. UN’ALTRA NOVITA’ E’ RAPPRESENTATA DALL’ASSESSORATO AL LAVORO CHE PASSA AI CUPERLIANI DEL PD. ALLA PROVA LA GESTIONE DELL’ASSESSORATO ALL’ENERGIA (CON ACQUA E RIFIUTI) CHE NON E’ PIU’ APPANNAGGIO DEL SENATORE LUMIA
Com’era prevedibile, alla fine, il presidente Rosario Crocetta, il senatore Giuseppe Lumia e i loro alleati – compresi i renziani – hanno dovuto cedere qualcosa ai cuperliani del PD. Non molto, in verità, se è vero che la Formazione professionale resta nelle salde mani di Lumia, mentre l’assessorato regionale all’Energia (che si occupa anche di acqua e rifiuti) dovrebbe andare a un magistrato, Vania Contraffatto, espressione del centrosinistra.
Alla fine i cuperliani del PD strappano la gestione dell’assessorato al Lavoro, che dovrebbe essere gestito dal docente di Diritto del Lavoro presso l’Università di Catania, Sebastiano Bruno Caruso.
Il Lavoro è una bella delega. E sul tavolo del neo assessore arriverà subito la gestione del post flop-day, che è di per sé una bella rogna.
Va detto, in ogni caso, che la partita del cambiamento si giocherà sull’assessorato all’Energia. Non conosciamo il nuovo assessore. E’ stato espresso dal PD (e non da Lumia e Crocetta: e questo è già un segnale nuovo). Ma non riusciamo a capire a quale area del PD fa capo (anche se ci dicono che rientri tra i renziani).
Questo, in ogni caso, conta poco. L’assessorato all’Energia – gestendo le energie classiche e alternative, l’acqua e i rifiuti – è la branca dell’Amministrazione regionale sulla quale si giocherà la grande partita del cambiamento, vero o presunto, rispetto ai disastri attuali. Non resta che attendere.
Se il professore Caruso dovrà mettere mano alla disastrosa gestione delle politiche del lavoro, la dottoressa Vania Contraffatto (ammesso che sarà lei a gestire questo assessorato) avrà il battesimo del fuoco tra qualche giorno, quando 52 Comuni del Palermitano rischieranno di restare senza servizio idrico.
Brutte notizie per gli oltre 8 mila dipendenti della Formazione professionale. Sulla plancia di comando di questo assessorato arriva l’ex assessore regionale al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello. Non è un ‘tecnico’, ma un assessore politico che opererà – come chi l’ha preceduta – per conto del senatore Lumia. E questo non annuncia nulla di buono. Anzi.
Alla gestione della sanità siciliana è stata riconfermata Lucia Borsellino: dunque nessun cambiamento. Idem per le Attività produttive, dove resta Linda Vancheri, vicina a Confindustria.
Sulla gestione dell’assessorato all’Economia siamo alla farsa. Dopo aver ‘spolpato’ a dovere il Bilancio regionale, il Governo nazionale spedisce in Sicilia un tecnico che non ci sembra un economista famoso. Si tratta di Alessandro Baccei, vicino al sottosegretario alla Presidenza, Graziano Delrio.
A lui, si dice, toccherà il compito riportare in pareggio i conti della Regione che lo stesso Governo nazionale ha ‘terremotato’, scippando dal nostro Bilancio, solo quest’anno, un miliardo e 350 milioni di euro (più un altro scippo di 915 milioni di euro operato nel 2013).
La presenza di questo signore è il segnale del fallimento culturale prima che politico del Governo Crocetta, che in due anni, avallando gli scippi romani, ha ‘confezionato’ un deficit di circa 3 miliardi di euro. Di fatto, la presenza di questo signore sancisce il commissariamento dei conti economici della Regione attraverso una sorta di dissesto controllato da Roma. Bisognerà capire gli effetti sociali di questo commissariamento strisciante, che a nostro avviso potrebbero essere pesanti, se non devastanti.
Articolo 4 di Lino Leanza, pur tra mille polemiche (una parte del suo Partito è in subbuglio perché, con 11 deputati all’Ars, i suoi hanno chiesto il secondo assessorato: di questo si parla in altra parte del giornale), dovrebbe confermare la gestione dell’Agricoltura. Articolo 4 ha scelto l’avvocato Nino Caleca, che non è un ‘tecnico’, perché non ci sembra l’Arrigo Serpieri della situazione.
Detto questo, tutto ciò conta poco, perché Lino Leanza, da politico ‘navigato’ l’agricoltura la conosce bene. Caleca è un penalista molto conosciuto: è stato tra i legali dell’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro, ed è il legale dell’ex ministro Calogero Mannino nel processo sulla trattativa Stato-mafia.
Antonio Purpura – altro assessore in quota PD, dell’area che fa capo a Giuseppe Lupo – dovrebbe andare al Turismo. Delaga tutto sommato corretta, perché Purpura, che insegna Economia all’Università di Palermo, è un esperto del settore.
Eredita un assessorato senza soldi (che il suo predecessore – Michela Stancheris – avrà finito di svuotare), ma in questa branca dell’Amministrazione, che rimane importante, serve la fantasia. Forse, lo ribadiamo, è la delega più indovinata.
In Giunta va anche Cleo Li Calzi, un ‘tecnico’ esperta in Economia e gestione dei fondi europei. Pensiamo che si dovrebbe occupare proprio di fdondi europei, ma non conosciamo la delega.
Il Partito dei Democratici e Riformisti dell’ex Ministro Totò Cardinale da Mussomeli ha puntato sul geologo Maurizio Croce, che dovrebbe avere la delega al Territorio e Ambiente.
Sull’Udc abbiamo capito poco o nulla. L’unica cosa che si evince chiaramente è che questo Partito è sovradimensionato: due assessorati più la presidenza dell’Ars non è eccessivo: è veramente troppo. I ribelli di Articolo 4 hanno ragione da vendere.
Con molta probabilità, queste due deleghe nascondono un accordo sottobanco con il Nuovo centrodestra democratico che dovrebbe avere un mezzo controllo mascherato di una delle due deleghe.
I designati sono Giovanni Pizzo e Marcella Castronovo.
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